Benetton, Sforza ai sindacati: «Tuteleremo l’occupazione»

Sì ad ammortizzatori sociali e solidarietà. Messina (Cgil): noi pronti al confronto. Boato (Cisl): focus su timing produttivo, rete dei negozi, rapporto qualità-prezzo

Nicola Brillo
Villa Minelli, quartier generale di Benetton
Villa Minelli, quartier generale di Benetton

Salvaguardare l’occupazione e rilanciare l’azienda nell’arco dei prossimi tre anni. Il nuovo amministratore delegato di Benetton Group, Claudio Sforza, ha rassicurato ieri pomeriggio i sindacati. Nella sede di Ponzano Veneto ha incontrato i rappresentanti di Femca Cisl, Uiltec Uil e Filtec Cgil per fare il punto sulle difficoltà economico-finanziarie in cui versa la società.

Il gruppo trevigiano della moda deve far fronte infatti ai problemi palesati nel bilancio 2023: perdita netta di 230 milioni (dovuta anche a 150 milioni di svalutazioni), mentre il patrimonio netto si attesta a 105 milioni. Con il nuovo cda, il gruppo di Ponzano ha deciso di cambiare rotta. La famiglia Benetton, attraverso Edizione, si è detta pronta a supportare il piano di rilancio, stanziando 260 milioni nei prossimi anni.

A due giorni dalla sua nomina Sforza ha voluto incontrare le forze sindacali per ascoltare l’opinione sulle principali problematiche produttive e commerciali vissute dall’azienda negli ultimi anni. Il nuovo manager, ex Ilva, Poste Italiane e Gamenet, ha inoltre rassicurato i sindacati sul fatto che ci sarà massima attenzione per i lavoratori. A questo scopo ha concordato con i sindacati che si farà ricorso all'utilizzo di ammortizzatori sociali, come già fatto in passato ad esempio con l’istituto della solidarietà, proprio allo scopo di tutelare i livelli occupazionali. È il momento di «flettere i muscoli» - è stato detto in riunione - per rendere possibile il rilancio aziendale. Nel corso dell’incontro l’ad ha rivolto inoltre un riconoscimento di gratitudine a Luciano Benetton, con il quale ha assicurato manterrà un confronto sul futuro della società. Il gruppo impiega 1.300 dipendenti nel Trevigiano e 10mila nel mondo. «Abbiamo incontrato una persona molto determinata, è un uomo che ragiona con i numeri, e mi sembra abbia molto chiara la situazione - commenta Gianni Boato, segretario Femca Cisl di Belluno Treviso -. Ha fatto un’analisi molto attenta e ricordato che la perdita si trascina da almeno 10 anni. Lavorerà su tre grandi temi: timing di produzione, occorre essere più tempestivi; analisi dei negozi e canali distributivi, con 4 mila negozi del mondo serve una valutazione sulla profittabilità; focus sul prodotto con analisi qualità-prezzo. Ha assicurato che le difficoltà dell’azienda non derivano dai dipendenti, e ha garantito proseguirà la collaborazione, come nella storia di Benetton».

Fra due settimane ci sarà un nuovo incontro con i sindacati. «Il fatto che l’ad si sia presentato dopo due giorni dalla nomina con le parti sociali è positivo - aggiunge Massimo Messina, segretario generale Filctem Cgil di Treviso - nelle prossime settimane presenterà un piano industriale di rilancio, noi siamo pronti a confrontarci con l’azienda sulle criticità da affrontare: le preoccupazioni sul futuro occupazionale permangono». Si prevede un mese di luglio ricco di incontri tra sindacati e azienda. «Sforza ci ha parlato di una riorganizzazione e nuovi investimenti - conclude Rosario Martines, segretario generale della Uiltec Uil Treviso Belluno -. Benetton 40 anni fa ha rivoluzionato il mondo della moda, ora dovrà farlo nuovamente, ma va ristrutturata e riorganizzata per far fronte al cambiamento nella moda. Serviranno sacrifici, con la partecipazione di tutti i lavoratori nell’arco temporale di almeno tre anni, ma con la disponibilità anche di prolungare il rilancio con investimenti della famiglia».

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