Autotrasporti Chiarcosso: «Sostenibilità nel nostro Dna»

La recessione tedesca ha pesato sui conti ma non ha stravolto i piani di Autotrasporti Chiarcosso che, anzi, procede spedito sia sul fronte investimenti che sulla via della sostenibilità.
L’azienda friulana con alle spalle 66 anni di storia, ha presentato ieri nella sede della Regione a Udine, ospite dell’assessore Barbara Zilli, il bilancio sociale integrato, «un’analisi reale non solo delle azioni messe in campo dall’azienda, ma anche degli effetti che queste producono» ha chiarito Luca Brusati, docente di economia aziendale di UniUd, andando oltre «l’elenco delle cose carine da raccontare» che caratterizzano molti dei lavori aziendali sulla sostenibilità. E doppio merito a Chiarcosso, oltre che per la qualità del bilancio, per la scelta di percorrere questa strada pur non essendone - ancora - obbligata, essendo un’azienda di medie dimensioni per ora esente dalle disposizioni delle direttive Ue che investono già le grandi aziende, ma che tra un paio d’anni interesseranno una platea ben più ampia di imprese.
Erede della Luigi Chiarcosso, ditta individuale nata nel 1958 per effettuare servizi di trasporto merci sfuse inizialmente solo in Friuli Venezia Giulia e via via nell’intero Paese, diventa Autotrasporti Chiarcosso nel ’78 e si specializza anche nel trasporto di rifiuti, un passaggio che le apre il mercato europeo e l’avvio delle attività in Germania, Austria, Olanda, repubblica Ceca e a strutturarsi all’estero con la società collegata Trans Est. Di pari passo alla crescita aziendale salgono i ricavi che nel ’22 hanno raggiunto i 35 milioni di euro con 148 dipendenti, un parco veicolare di 133 trattori stradali, 12 autocarri, 337 semirimorchi, 17 rimorchi e una cinquantina di altri mezzi tra furgoni e vetture. Il ’23 ha risentito della frenata tedesca e va in archivio con un fatturato di poco inferiore ai 30 milioni, ma in utile. «E confermiamo gli investimenti - dichiara Sante Chiarcosso, presidente del Cda -, parliamo di circa 2,5 milioni di euro» destinati alla sostituzione di diversi automezzi, la maggior parte del quali con alimentazione a metano, meno inquinante del gasolio, e di 15 semirimorchi, oltre ad un impianto fotovoltaico con sistema di accumulo.
Il bilancio sociale integrato «è il prodotto di un percorso iniziato due anni fa - ha spiegato Lucia Cristina Piu, direttrice di Confapi Fvg - voluto da Sante Chiarcosso», un percorso che ha coinvolto l'associazione di categoria e l’Università di Udine «nella misurazione del valore creato dall’attività aziendale - spiega Brusati - non solo in termini monetari ma anche di impatto sociale e ambientale».
Con questo percorso Chiarcosso ha anticipato le nuove regole Ue «che al momento interessano direttamente le grandi imprese, le stesse che dovranno rendicontare - ha aggiunto il docente - in che modo agiscono i loro fornitori», per lo più Pmi. Il bilancio sociale integrato «fa sì - aggiunge Viviana Capurso, docente di UniUd in sostenibilità e comunicazione strategica - che le imprese si raccontino andando oltre i numeri di bilancio, spiegando chi sono e quali sono i loro valori». E Chiarcosso è «sostenibile nel Dna - rivendica l’imprenditore - perché si è sostenibili quando si fanno le cose al meglio, garantendo qualità e sicurezza, convinti che quando si lavora bene si raggiungono grandi risultati». Il trasporto «viene spesso considerato dall’industria una mera “voce di costo”, noi invece ci proponiamo come un partner».
Nell’azienda la sostenibilità si declina anche in attenzione ai collaboratori e alle loro esigenze. E non è un caso se, a disposizione dei dipendenti nella sede di Udine, da alcuni anni c’è un “nido” dedicato ai bimbi, figli dei dipendenti, da tre mesi a tre anni.
«Ho sempre concepito l’attività imprenditoriale come un privilegio» confida Chiarcosso, che comporta anche molte responsabilità. Tra queste il non volgere altrove lo sguardo davanti a drammi come quello di Haiti «dove la guerra civile provoca migliaia e migliaia di vittime e di morti per fame». Con l’obiettivo di aiutare quella popolazione nasce oltre 30 anni fa l’associazione sportiva dilettantistica Chiarcosso Help Haiti che, attraverso l’organizzazione di eventi a scopo benefico, raccoglie proventi che poi vengono devoluti ad associazioni come Pane condiviso o al progetto Bambine di strada.
Riproduzione riservata © il Nord Est