Autamarocchi punta a Est: filiali in Polonia e Germania

Il manager director Roberto Vidoni: «Il business in tutta l’area transdanubiana

è cresciuto del 40%. Siamo il primo trasportatore di container in Slovenia»

Lorenzo Degrassi

TRIESTE. Autamarocchi, azienda di logistica triestina, nonostante la pandemia nel 2021 è riuscita a far aumentare il proprio fatturato del 17%. Negli ultimi mesi, l’azienda ha visto una nuova fase di crescita ed espansione che ha portato ad aprire un ufficio di rappresentanza a Istanbul e una filiale a Smirne, in Turchia, oltre che gettare le basi per nuove, imminenti, aperture anche in Germania e nell’est Europa. «Nell’ultimo anno abbiamo iniziato a strutturarci in modo sostanziale - spiega Roberto Vidoni, manager director del gruppo - abbiamo incrementato la nostra presenza in Ungheria e in Austria, mettendo in pratica il nostro claim che vede Trieste e Capodistria il North Adriatico Gate per l’Europa del nord. In questo modo abbiamo incrementato il nostro business di circa il 40% in tutta l’area transdanubiana, fatto che ci ha portato a entrare, prossimamente, anche in Polonia con una sede a Lodz».

Non solo est Europa, però, fra gli obiettivi di business di Autamarocchi.

«Nel 2020 abbiamo attivato nuovi trasporti ferroviari dai terminal di Milano e Verona verso la Germania e i Paesi Bassi - prosegue Vidoni - e con lo sviluppo di questo servizio intermodale abbiamo già avviato contatti per aprire una filiale anche nell’area della Ruhr. Tutto ciò si traduce nel fatto che, in questo biennio di pandemia nel corso del quale il mondo tradizionale del container ha sofferto, noi siamo riusciti a interpretare correttamente il mercato diversificando le nostre attività, consentendo una crescita nel nostro fatturato attorno al 17%».

Per l’azienda triestina che conta ormai circa 1000 dipendenti, di cui più di 700 autisti, la location originaria pesa molto più di quanto così non fosse soltanto dieci anni fa, sia in termini di business che di occupazione.

Lo sviluppo degli ultimi anni è ovviamente connesso alla crescita del traffico container nei porti di Trieste e Capodistria e quindi dell’indotto (spedizionieri, doganalisti, trasportatori, imprese ferroviarie, operatori multitrasporto, imprese di manutenzione). Autamarocchi è oggi il primo trasportatore di container in Slovenia, mentre è diventata il riferimento per il mercato italiano e le aziende industriali che operano in Turchia. Da qui l’idea dell’apertura di ben due punti di riferimento aziendali nella penisola anatolica. Un’opportunità, legata anche alla crescita della produzione industriale e dei trasporti a lungo raggio in tutta Europa, che ha consentito ad Autamarocchi di sviluppare la nuova area di business del “combinato marittimo”, appunto per il traffico con Turchia e Grecia.

Non solo estero, però: è notizia delle scorse settimane, infatti, il via libera all’investimento nell’interporto di Portogruaro, dove dal 2001 Autamarocchi è azionista di maggioranza con il 52% delle quote. Con l’approvazione da parte del comune veneto del project financing per il raddoppio dello stesso, per l’azienda si aprono le porte del rinnovo della concessione della struttura per altri 45 anni. Il valore dell’investimento è di 25 milioni di euro, cioè la somma del valore dei terreni conferiti per l’ampliamento e delle opere, soprattutto ferroviarie, da realizzare. 

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