Amigos Caffè in crescita, punta a nuovi mercati e ricavi oltre i 9 milioni

La torrefazione di Muggia compie 45 anni e supera il 2024, nonostante il caro-materia prima. Le esportazioni al 93% della produzione in 28 Paesi. La società guarda al Medio Oriente

Giorgia Pacino

Un anno ancora in crescita quello che si sta chiudendo per Amigos Caffè. La torrefazione di Muggia, che il 19 dicembre ha compiuto 45 anni di attività, manderà in archivio un 2025 con oltre 9 milioni di fatturato.

«Nonostante un anno ancora difficile, con i prezzi della materia prima che restano su livelli alti, abbiamo superato i numeri del 2024 (quando i ricavi avevano raggiunto gli 8,4 milioni, ndr) e mantenuto tutti i nostri mercati e clienti», fa il punto l’ad Arianna Mingardi.

Presente in 28 Paesi, con rapporti consolidati in 26 di questi, l’azienda esporta il 93% del prodotto tra Centro, Nord ed Est Europa, Egitto e Arabia Saudita. Proprio da Riad è appena rientrato un team composto da un bartender e due agenti fluenti in arabo che hanno preso parte a Host Arabia, la fiera dedicata all’ospitalità professionale che quest’anno per la prima volta ha affiancato all’evento di Milano una manifestazione nel mercato saudita, dal 15 al 17 dicembre. Unici rappresentanti del caffè triestino. «Abbiamo portato il “capo in b” anche a Riad: abbiamo servito 2.000 tazzine di caffè in tre giorni, per un totale di 14 chili di caffè», racconta Mingardi.

«Abbiamo raccolto tanti contatti, poi vedremo in cosa si tradurranno. Intanto abbiamo creato curiosità: mi entusiasma sapere che ci sono dei mercati aperti a sorprendersi dei prodotti made in Italy ed è bello sapere di aver portato non solo Amigos, ma anche un po’ di Italia e di Trieste a Riad».

Azienda familiare a prevalenza femminile, Amigos Caffè è da sempre proiettata verso l’estero. Presente sul mercato con due brand, Amigos Caffè e Mingardi S, in omaggio al fondatore Severino Mingardi, l’azienda produce 12 miscele, lavora una media giornaliera di 1.600 chili di caffè l’ora e opera in conto terzi con servizi di private label. Come molti brand del settore, in piena pandemia ha lanciato anche uno shop online, che continua crescere in termini di vendite, sia in Italia sia a livello europeo. Oggi vale il 3% del fatturato. «Ancora oggi su Trieste e provincia siamo noi a consegnare materialmente i prodotti a casa dei clienti, ogni venerdì, senza costi aggiunti. Ci piace il contatto con il cliente e sapere cosa pensa del nostro caffè e vendere b2c ti permette di ricevere molte recensioni», aggiunge l’ad.

Il 2026 sarà ancora un anno di investimenti per l’azienda. Dopo l’impegno sul fronte energetico, con la costruzione di un impianto fotovoltaico da quasi 200 kWp sui tetti dello stabilimento – 11 mila metri quadrati, due capannoni e due tostatrici da 240 chili l’una – completato prima dell’estate, il prossimo impegno si concentrerà sul reparto produttivo, con investimenti su macchinari e impianti per rimodernare una parte della produzione.

La seconda parte dell’anno porterà con sé anche un paio di novità, su cui l’ad non intende però sbilanciarsi prima del tempo. «Stiamo lavorando a due progetti per il nuovo anno, ma si tratterà di due sorprese: una riguarderà il prodotto caffè e un’altra la comunicazione», è l’unica anticipazione che concede Mingardi. Sul fronte comunicativo, il 2025 è stato scandito dalla pubblicazione sui social network di 12 video sulla storia dell’azienda, che oggi vede già al lavoro la terza generazione. «Ci piace condividere i nostri valori e trasmettere quello in cui realmente crediamo. E anche nel 2026 arriveranno nuove comunicazioni dalla famiglia del caffè».

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