Il mondo Bcc si spacca in Veneto, ma Iccrea vince su Trento

Il conto finale dovrebbe chiudersi con 13 Bcc favorevoli a Iccrea Roma e 11 invece a sostegno di Cassa centrale banca di Trento (10 a 9 dopo le fusioni in corso), mentre deve ancora pronunciarsi il Cda di Banca Annia

Il settore del credito cooperativo veneto tira le somme in vista dell'entrata in vigore della riforma. Il conto finale dovrebbe chiudersi con 13 Bcc favorevoli a Iccrea Roma e 11 invece a sostegno di Cassa centrale banca di Trento (10 a 9 dopo le fusioni in corso), mentre deve ancora pronunciarsi il Cda di Banca Annia, l'ultimo a non aver preso una decisione. L'assemblea dovrebbe discuterne il 7 maggio. Nel frattempo l'attenzione si sposta sui prossimi equilibri nella Federazione veneta del Credito cooperativo. Il presidente Ilario Novella, sostenitore della holding contraria ad Iccrea, cioe' Cassa centrale banca, e rinnovato di recente con i voti di questo schieramento, si trovera' di fronte a un Consiglio sbilanciato.

Infatti i voti, secondo quanto riporta il Corriere del Veneto, sono 7 contro 3 a favore di Ccb, ma in una Regione, il Veneto, in cui le Casse che sostengono Roma sono in maggioranza quanto a volumi e numero di sportelli. La stessa banca di cui Novella e' vicepresidente, la Bcc di Vedelago nel Trevigiano, ha preferito Iccrea e quindi di fatto lo ha messo in contrasto con se stesso.

Quanto al percorso della riforma del credito cooperativo, entro il 2017 si arrivera' la nascita di due grandi poli, uno attorno a Iccrea e l'altro vicino a Ccb (piu' il gruppo provinciale di Bolzano), poli ai quali aderiranno le 355 Bcc italiane. Si arrivera' quindi a una razionalizzazione a due che si collochera' fra i 10 maggiori gruppi bancari italiani.

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