Gruppo Illy, la via della crescita per competere con i big globali

TRIESTE - «Mi considero un medico mancato. Se dovessi immaginare una nuova fase della mia vita dopo quella di amministratore pubblico e imprenditore mi piacerebbe dedicarmi allo studio della medicina»: Riccardo Illy, presidente del gruppo Illy e del Polo del Gusto che comprende le attività extra-caffè dell'azienda triestina, in una riflessione aperta durante un webinar online di Federmanager Fvg, ha svelato alcuni aspetti inediti della sua storia imprenditoriale.

Il successo di illycaffè nasce anche nella capacità quasi artigianale di ispirarsi alle migliori dinastie familiari del Made in Italy: «Abbiamo pensato di premiare ogni anno i nostri produttori ispirandoci alla Zegna che premiava il produttore del filo più sottile uscito dai suoi lanifici», ha raccontato Riccardo Illy.
Un filo che nella versione triestina diventa una piantina di caffè arabica: «Mi dissi che se avessimo organizzato un premio simile per il caffè verde saremmo entrati in contatto con i migliori produttori. E così è stato. Al primo trofeo in Brasile se ne presentarono oltre un migliaio».
Le stesse tazzine d'autore lanciati negli anni Novanta, ha ricordato Riccardo, sono state ideate dal fratello Francesco guardando agli orologi della Swatch che all'epoca facevano tendenza.
Illycaffè, presente in più di 140 Paesi, dopo la recente cessione del 20% agli americani di Rhone Capital, punta a espandersi sul mercato americano.

Per Riccardo Illy il gruppo triestino ha le potenzialità per competere con i grandi player globali ma c'è ancora strada da fare.
Nominato presidente del gruppo Illy a fine 2004, Riccardo ha creato il Polo del Gusto nel 2019 dopo una campagna di acquisizioni e diversificando la produzione nel the di qualità (Dammann Frères), vino Brunello (Mastrojanni), cioccolato (Domori): «Ora la mia sfida è trovare un partner finanziario, fare nuove acquisizioni (pensiamo a biscotti e caramelle) e puntare alla Borsa».
Nella conversazione con il presidente di Federmanager Fvg Daniele Damele, Riccardo ha rievocato anche l'altra sua vita di amministratore pubblico durata un quindicennio prima come sindaco e poi come governatore della Regione: «Fra le mie più grandi soddisfazioni quella di avere affrontato con successo la crisi delle imprese a partecipazione statale negli anni Novanta. A fine mandato la disoccupazione era scesa dal 10 al 5%».
Ma qual è il profilo professionale adatto per lavorare alla illycaffè?
«Ñon devono solo possedere capacità tecniche e organizzative ma anche identificarsi nei nostri valori. Alla fine di ogni colloquio chiedo di indicare quali sono i propri punti di forza ma anche i propri punti di debolezza. Chi risponde di non averne nessuno pecca sempre di presunzione».
Ma alla fine prevale l'amministratore pubblico o il manager? «Molti amministratori non pensano che la qualità organizzativa sia importante. Invece deve stare al primo posto accanto al merito e al talento. Quando ero sindaco il comune di Trieste è stato fra i primi a dotarsi di una rete Intranet».--
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