Fondatore ed ex presidente: Ennio Benedetti lascia la Cia

UDINE. Altro scossone all’interno del mondo agricolo regionale. Dopo le tensioni in Coldiretti sul futuro del Consorzio agrario (e le relative dimissioni dalla presidenza di Michele Pavan), ora l’attrito lambisce la Cia (Confederazione italiana agricoltura), che all’inizio di quest’anno si è data nuovi vertici dopo un lungo periodo di commissariamento.
Ennio Benedetti, uno tra i fondatori dell’associazione in Friuli per molti anni presidente, ha deciso di abbandonare definitivamente l’organizzazione. Dopo quasi 40 anni di impegno, Benedetti ha scritto una stringata lettera al presidente nazionale Secondo Scanavino e a quello regionale Andrej Lakovic per comunicare la sua irrevocabile decisione e le dimissioni da componente dell’assemblea regionale, da quella nazionale e dalla direzione nazionale Cia.
A seguire la strada tracciata da Benedetti sono un centinaio di aderenti all’associazione, pronti a fare armi e bagagli e andarsene. Non è chiaro, al momento, se l’ex presidente intenda rimanere, in qualche modo, nel mondo delle organizzazioni agricole, sta riflettendo in proposito.
«Al di là delle vicende legate al rapporto di lavoro che si sono concluse il mese di giugno di quest’anno - spiega l’interessato - , mi ero preso una pausa di riflessione anche per dar modo al nuovo gruppo dirigente eletto il mese di gennaio, dopo un travagliato periodo di commissariamento durato quasi un anno e mezzo, di riorganizzare la struttura ed esprimere il pensiero sindacale.
Prendo atto con grande rammarico che questa non è più la Cia per la quale mi sono impegnato nel corso degli anni, ma soprattutto mi sono reso conto che le energie profuse per affermare l’autonomia della Cia sono state vanificate da una gestione a quasi un anno dalla elezione dei nuovi organi ancora eterodiretta da Roma con la prospettiva di passare direttamente il testimone alla Cia del Veneto».
Insomma secondo Benedetti vi sarebbe poca autonomia, da parte dell’attuale dirigenza, nel “governare” le realtà agricole del Friuli Venezia Giulia, che stanno vivendo, un po’ come tutta la società, una fase di trasformazioni epocali.
Lungo e importante è il curriculum di Ennio Benedetti, che è stato, tra le altre cose, anche sindaco del Comune dove abita, Colloredo di Monte Albano, per 10 anni. Dal settembre 2007 al febbraio 2014 ha ricoperto la carica di presidente della Cia regionale del Friuli Venezia Giulia, dopo aver scalato tutte le gerarchie provinciali. Dal marzo 2014 al marzo 2019 ha ricoperto la carica di direttore della confederazione regionale ed è stato componente dell’assemblea, della direzione e della giunta nazionale.
È un agricoltore di professione, visto che è il titolare di un’impresa con sede a Colloredo a indirizzo cerealicolo dell’estensione di circa 17 ettari. E’ stato componente dei consigli di amministrazione di Latterie friulane, Cooperativa morenica cereali della quale è stato vice presidente, dell’Ineq (Istituto Nordest qualità), componente della deputazione del Consorzio di bonifica Medio Friuli.
Dunque adesso sarà interessante capire quali potranno essere le mosse di Benedetti, se è intenzionato a trovare una nuova “casa” dove poter portare la propria esperienza e poter esprimere progetti e idee. —
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