UniCredit va all'attacco: offerta su Banco Bpm operazione da 10 miliardi

Andrea Orcel, alla guida di Piazza Gae Aulenti: « Consolidiamo la nostra posizione in Italia». No comment dall'istituto guidato da Giuseppe Castagna, impegnato nella scalata di Anima

Roberta Paolini
La Torre di UniCredit in piazza Gae Aulenti a Milano
La Torre di UniCredit in piazza Gae Aulenti a Milano

Giuseppe Castagna, ceo di Banco Bpm, forse contava sull'opa su Anima per rendere il suo istituto un boccone indigesto. E invece, in un contesto di tassi in calo e di ricavi sempre più orientati verso la diversificazione, quella mossa, pensata per rafforzare le spalle dell'istituto scaligero-milanese, lo ha trasformato in un boccone ancora più allettante. Una lettura che sembra trovare conferma nella mossa a sorpresa di UniCredit, che ieri ha acceso i riflettori sul mercato bancario italiano annunciando un'Offerta Pubblica di Scambio (Ops) per acquisire proprio Banco Bpm.

L'operazione, valutata 10,1 miliardi di euro, punta a rafforzare il posizionamento del gruppo guidato da Andrea Orcel come protagonista del consolidamento nel settore bancario europeo. L'offerta prevede uno scambio di 0,175 nuove azioni UniCredit per ogni azione Banco Bpm, con un premio dello 0,5% rispetto alla chiusura di venerdì.

«L'Italia è uno dei nostri due mercati principali e non possiamo restare spettatori di fronte a un processo di consolidamento che sta accelerando», ha dichiarato Orcel. L'annuncio ha avuto un impatto contrastante sui mercati finanziari: le azioni di Banco Bpm hanno guadagnato il 5,48% in Borsa, spinte dall'interesse degli investitori per un possibile rialzo dei multipli, mentre UniCredit ha registrato una flessione del 4,76%, riflettendo le preoccupazioni degli azionisti sull'impatto dell'operazione sui dividendi futuri. Nonostante il calo, Orcel ha ribadito che l'Ops non influirà sulla politica di distribuzione agli azionisti, già definita per i prossimi anni.

«Al momento, l'offerta che abbiamo presentato non è vincolante, e non vi è alcuna certezza che si raggiunga un accordo», ha aggiunto il ceo. «La responsabilità di valutare questa offerta spetta al Consiglio di Amministrazione di Banco Bpm e agli azionisti di entrambi gli istituti. Speriamo di incontrarli presto per discutere i dettagli direttamente con loro» ha poi spiegato.

Dalle parti di Piazza Meda, sede del Banco Bpm, solo no comment. Ma si sa che oggi il cda dell'istituto si riunirà, l'incontro era già in agenda, e è scontato che verrà data un'informativa anche sulla mossa di Gae Aulenti. No comment, anche da Fondazione Cariverona, azionista di UniCredit e con una quota anche in Banco Bpm, e conferma della «fiducia di sempre nel management di UniCredit». Mentre Delfin, storico socio dell'istituto guidato da Orcel, si apprende da fonti vicine, non sapeva nulla dell'operazione.

L'offerta di UniCredit, come noto, arriva in un momento cruciale per Banco Bpm, che recentemente ha acquisito una partecipazione del 5% in Mps e avviato un'Opa su Anima Holding. Questo dinamismo aveva rafforzato la posizione del gruppo come possibile polo aggregatore, attirando, come dimostrano i fatti, l'interesse di UniCredit.

D'altronde dopo l'operazione di Intesa Sanpaolo su Ubi (era il febbraio del 2020 e in quel caso fu un'offerta mista cash e azioni) tutti si attendevano che prima o poi anche UniCredit avrebbe mosso. E nei fatti ci provò due anni dopo, nel 2022, con esiti non pos itivi.

Se riuscirà l'Ops, l'istituto consoliderà la posizione di seconda banca più grande in Italia, «creando una banca ancora più forte nel mercato italiano, in grado di investire e competere sulla scena europea» ha detto Orcel. Dal canto suo UniCredit non intende mollare sul fronte internazionale. L'offerta di ieri, ha spiegato il ceo dell'istituto, non «ha alcun impatto sul nostro investimento in corso in Commerzbank». Qualsiasi ulteriore progresso in tal senso, ha spiegato ancora Orcel, «richiederà del tempo, non solo per ragioni pratiche relative a questa operazione di acquisizione nel mercato tedesco, al diritto societario e alle leggi di quel Paese, ma soprattutto perché riteniamo importante rispettare il processo elettorale in Germania». Qualsiasi acquisizione e integrazione di Banco Bpm, ha poi sottolineato «che speriamo avvenga in maniera rapida e fluida, resterà indipendente da qualsiasi ipotetica e futura integrazione tra Hvb e Commerzbank».

Se l'offerta su Banco Bpm sarà accettata, UniCredit prevede di completare l'integrazione in un anno e di realizzare la maggior parte delle sinergie nei primi 24 mesi.

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