Mediobanca, tre figli di Del Vecchio scrivono al cda di Delfin
Luca, Clemente e Paola, hanno scritto al consiglio di amministrazione della holding, che ha in mano il 19,8% della banca ma soprattutto la quota di riferimento nel colosso degli occhiali e delle lenti EssilorLuxottica, lamentando di non essere stati informati sulle iniziative prese su Mediobanca, a partire dalle trattative intavolate coi vertici dell'istituto per comporre una lista comune per il nuovo board

La partita per il rinnovo del cda di Mediobanca divide non solo i soci della banca ma scuote anche i piani alti di Delfin. Tre figli di Leonardo Del Vecchio, Luca, Clemente e Paola, hanno scritto al consiglio di amministrazione della holding, che ha in mano il 19,8% della banca ma soprattutto la quota di riferimento nel colosso degli occhiali e delle lenti EssilorLuxottica, lamentando di non essere stati informati sulle iniziative prese su Mediobanca, a partire dalle trattative intavolate coi vertici dell'istituto per comporre una lista comune per il nuovo board. E per chiedere se il presidente Francesco Milleri agisse da solo dal momento che sui giornali veniva fatto soltanto il suo nome.
Alla richiesta di informazioni il consiglio della holding lussemburghese dove siedono, oltre a Milleri, Romolo Bardin, Mario Notari, Aloyse May e Giovani Giallombardo, ha risposto ai tre soci (sugli 8 ai quali Del Vecchio ha lasciato la cassaforte) suggerendo di non credere troppo a quanto scrivono i giornali. Il cda ha segnalato poi che Milleri ha agito su mandato unanime del board. È stato inoltre spiegato ai 3 figli-azionisti che il cda non poteva tenerli informati sulla partita perché aveva un 'non disclosure agreement' con Mediobanca.
I tre figli contestatori sono infine invitati a non mandare altre lettere ricordando loro che se diventano di pubblico dominio potrebbero rendere gli autori responsabili di turbativa di mercato.
La richiesta di informazioni non è stata invece firmata dagli altri figli dell'imprenditore scomparso un anno fa, già divisi sul testamento all'interno del quale c'è anche Milleri, il manager di fiducia al quale Leonardo Del Vecchio ha affidato la gestione delle aziende, lasciando fuori la famiglia dal cda di Delfin, oltre a una significativa quota di azioni EssilorLuxottica.
Gli otto eredi e quindi soci della cassaforte lussemburghese, cui fanno capo anche Covivio e le quote in Generali e Unicredit, sono Claudio e Marisa, avuti come Paola dal primo matrimonio con Luciana Nervo, Leonardo Maria, figlio di Nicoletta Zampillo, la stessa Zampillo e il suo primo figlio Rocco Basilico. Luca e Clemente sono invece nati dalla relazione con Sabina Grossi. Nel frattempo all'assemblea del 28 ottobre,dove si sfideranno la lista del cda uscente e quella di Delfin è attesa un'alta partecipazione.
A far accendere i riflettori sull'assemblea spingendo gli azionisti grandi e piccoli a partecipare è proprio la battaglia, con in campo anche il gruppo Caltagirone a fianco di Delfin, che si preannuncia fra le liste per il rinnovo del board, inedita nella storia della banca. A scendere in campo saranno gli investitori istituzionali, che rappresentano circa il 45% del capitale e coi quali il management della banca ha da sempre un canale aperto, e il retail presso i quali dopo il 3 ottobre partirà la raccolta delle deleghe attraverso Morrow Sodali.
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