Generali taglia i compensi ai top manager

Scorrendo la relazione in materia emerge che i compensi totali per Donnet nel 2023 (e nei due anni successivi) scenderanno del 6,3% a 7 milioni rispetto i 7,4 milioni che avrebbe ricevuto se Generali avesse mantenuto il precedente trattamento. Questa contrazione è dovuta al taglio della parte variabile, mentre rimane immutata quella fissa

Luigi Dell'Olio
Philippe Donnet, group ceo Generali
Philippe Donnet, group ceo Generali

Le difficoltà della congiuntura hanno spinto il cda ad adottare criteri di prudenza in merito ai compensi dei top manager. I pacchetti retributivi per il nuovo presidente di Generali Andrea Sironi e per il group ceo Philippe Donnet “sono stati significativamente ridotti rispetto alla precedente politica di gruppo” scrive, nella lettera agli azionisti la presidente del comitato remunerazioni e risorse umane della compagnia assicurativa, Diva Moriani.

La missiva è stata messa a punto in vista dell’assemblea societaria, in programma il 28 aprile, che si svolgerà ancora una volta in remoto, con i soci che potranno prendervi parte per il tramite di un rappresentante Designato, avvalendosi della facoltà introdotta allo scoppio della pandemia di Covid-19. Moriani sottolinea che questa scelta è stata adottata per andare incontro alle sollecitazioni degli investitori istituzionali e dei proxy advisor, in controtendenza – spiega la consigliera del Leone - rispetto a quanto fanno i gruppi concorrenti.

Scorrendo la relazione in materia emerge che i compensi totali per Donnet nel 2023 (e nei due anni successivi) scenderanno del 6,3% a 7 milioni rispetto i 7,4 milioni che avrebbe ricevuto se Generali avesse mantenuto il precedente trattamento. Questa contrazione è dovuta al taglio della parte variabile, mentre rimane immutata quella fissa.

Nel 2022 il manager francese ha infatti percepito 6,8 milioni in totale perché aveva uno stipendio fisso più basso. A questo ammontare c'è poi da aggiungere il corrispettivo di quasi 240 mila azioni, pari a 3,7 milioni di euro, ricevute nell'ambito del paio di co-investimento che gli era stato assegnato nel 2019.

“Il livello di payout delle tranche della remunerazione variabile differita in azioni per l’amministratore delegato/group ceo relativo al Piano azionario di co-investimento legato al mandato 2019-2021 riflette la performance estremamente positiva nel triennio di riferimento di tutti gli obiettivi economico-finanziari rispetto alle sfidanti aspettative del piano strategico e del contesto di mercato”, scrive Moriani.

Dal gruppo triestino sottolineano che da quando ha in mano il timone del gruppo (2016), Donnet non ha mai venduto le azioni Generali che gli sono state date. Invece quanto a Sironi, che è stato remunerato dal suo insediamento avvenuto a maggio scorso con 574 mila euro, il compenso annuale scende del 20% rispetto a 1,1 milioni che percepiva il suo predecessore Gabriele Galateri.

“La politica di remunerazione si fonda su principi chiari, condivisi e coerenti a livello globale, declinati sotto forma di programmi retributivi conformi con le leggi e le specificità locali”, sottolinea la missiva. Lo stesso documento attesta il progressivo restringimento del divario contributivo tra i generi, ormai su livelli particolarmente contenuti.

“I risultati delle analisi condotte alla fine del 2022 in ciascun Paese/business unit, utilizzando la nuova metodologia basata sulla regressione, e aggregati a livello di gruppo, evidenziano che la remunerazione fissa degli uomini è 1,6% superiore rispetto a quella delle donne per la stessa mansione o mansioni di pari valore (equal pay gap)”, si legge nella relazioneIn termini di remunerazione complessiva, il divario di accesso alla remunerazione variabile tra uomini e donne è pari all’1,7%.

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