Generali, ok al bilancio, Donnet: gruppo globale orgoglio per l’Italia
il nuovo collegio sindacale. Il presidente Sironi: concentrati su governance e sostenibilità

Via libera dell'assemblea Generali (da remoto e senza soci tramite rappresentante designato) al bilancio 2022 e al dividendo. Il primo è stato approvato con una maggioranza del 90% circa. Voto bulgaro per la cedola di 1,16 euro votato dal 99,69% del capitale presente. All'appuntamento di Palazzo Berlam a Trieste era rappresentato il 63,227% del capitale sociale. L’assemblea ha approvato conti da record con un risultato operativo da 6,5 miliardi e un utile netto di 2,9 miliardi di euro. Risultati che hanno consentito a Donnet di presentare una cedola in linea con l’obiettivo di distribuire tra i 5,2 e i 5,6 miliardi di euro di dividendi cumulativi tra 2022 e 2024. I soci hanno dato anche via libera alla nomina di Stefano Marsaglia, cooptato nel cda dopo le dimissioni di Francesco Gaetano Caltagirone nel maggio scorso, con il voto favorevole dall'89,3% dei soci. Approvata anche la relazione sulla politica in materia di remunerazione con una maggioranza inferiore (69,9%) rispetto agli altri argomenti all'ordine del giorno.
In assemblea si risolve anche il rebus rappresentato dalla nomina del collegio sindacale, con il presidente nominato dalla lista presentata dal gruppo Caltagirone e gli altri due candidati espressi da Assogestioni, con il rispetto delle quote di genere. La lista dei gestori ha infatti ottenuto l'88,7% delle preferenze e ha nominato Paolo Ratti e Sara Landini; quella di Caltagirone il 5,56% ed essendo la lista di minoranza ha espresso il presidente del collegio sindacale, che sarà Carlo Schiavone. Un segnale di distensione dopo la pesante frattura dello scorso anno con il fronte Caltagirone-Del Vecchio. Guardando all’analisi del voto è ipotizzabile che sul bilancio si sia astenuto Caltagirone, che avrebbe scelto l'astensione anche sul piano di azionariato ai dipendenti. Delfin invece avrebbe votato a favore sia all'utile che al bilancio.
Minime le variazioni delle quote dei grandi soci. Dalla lettura fatta dal presidente Andrea Sironi in assemblea Mediobanca risulta avere in mano il 13,11% (con un arrotondamento dello 0,11%), Delfin della famiglia Del Vecchio e gruppo Caltagirone hanno invece limato la loro presenza nel capitale della compagnia: la prima è scesa dal 9,99 al 9,77%, il secondo dal 6,56 al 6,23%. Invariata invece la quota dei Benetton detenuta attraverso Schema33 e pari al 4,83%.
Sironi ha aperto l’assemblea con «un saluto a tutti coloro che stanno seguendo questo evento sul web». Un assemblea da remoto (svariati consiglieri hanno seguito in videoconferenza) dove il voto può essere espresso solo tramite il rappresentante designato. Sironi, alla sua prima assemblea della compagnia triestina, ha parlato soprattutto di governance e del rapporto con le istituzioni, sia nazionali che internazionali: «Il mio compito è quello di adoperarmi per un governo societario il più possibile efficace, in un contesto esterno sempre più sfidante», ha detto. A fine assemblea Sironi con Donnet ha incontrato il governatore Fedriga al palazzo della Regione per un incontro istituzionale fissato da tempo. Come ha anticipato al Piccolo il presidente Sironi le Generali sono pronte a rafforzare gli investimenti nella città in mantengono salde radici.
Tornando all’assemblea il presidente ha ricordato il valore dell'attuale cda con il 75% di indipendenti, il 46% di donne e un'età media più bassa dei precedenti board. «Generali ha ottenuto risultati brillanti e che confermano l'avanzamento molto positivo del Piano Strategico e la capacità di creare valore per tutti i suoi stakeholder. Non solo per gli azionisti e gli obbligazionisti quindi, ma anche per i clienti, per i dipendenti, i partner commerciali e le comunità in cui operiamo», ha aggiunto. Il presidente, che ha ringraziato il predecessore Gabriele Galateri, ha sottolineato «l'emozione che si somma a un profondo senso di responsabilità e orgoglio da quando sono stato scelto a presiedere una delle principali società italiane ed europee, un gruppo di cui mi ha colpito - ha aggiunto - il grande senso di orgoglio e appartenenza.
Il Ceo Group Donnet, alla sua decima assemblea dopo la presentazione del nuovo piano strategico, ha definito Generali «leader europeo e pioniere della sostenibilità». «Il 2022 -ha detto- ha rappresentato un altro anno di grande complessità per il mondo, ma molto positivo per la nostra società. Abbiamo confermato la nostra leadership europea, e questo deve rappresentare un motivo di grande orgoglio per tutta l'Italia perché la forte presenza internazionale di aziende come la nostra contribuisce a rendere più forte l'intero Paese. Siamo riusciti a reagire in modo rapido e deciso di fronte a uno scenario di mercato difficile». Donnet ha ricordato anche il nuovo assetto organizzativo del gruppo ringraziando Sironi: «Ha creato un grande clima costruttivo in un anno difficile». Un 2022, ha aggiunto il Ceo, segnato dalla guerra in Ucraina che «ha portato vittime e distruzione» e ha aggravato lo scenario economico con l’aumento dei prezzi dell’energia e il rialzo dei tassi. Il gruppo triestino ha creato un fondo straordinario per l’Ucraina e ha chiuso le sue attività in Russia. Anche per il terremoto in Turchia il Leone ha lanciato una campagna di raccolta fondi.
Sul fronte delle acquisizioni Donnet ha pronti in cassa 3-3,5 miliardi. Il Ceo ha ricordato l’acquisizione della compagnia veronese Cattolica integrata rapidamente nel gruppo e quella di La Medical in Francia. Il Leone si è rafforzato in Portogallo, India e Malesia (con il nuovo brand Generali Malesia) dove Generali è divenuta azionista di maggioranza delle joint in cui già operano. «Generali ha raggiunto nel 2022 una performance molto positiva con il miglior risultato operativo di sempre; premi in ulteriore crescita, con un forte aumento nel Danni; una generazione di cassa in crescita ed una posizione di capitale estremamente solida», ha commentato il capo della finanza Cristiano Borean.
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