Fincantieri, ordini saliti a 6,6 miliardi e perdite in flessione. Piano confermato

In crescita militare e l’offshore. Sono 85 le navi in portafoglio. Folgiero: «Guidiamo il rilancio dell’industria pesante»

Piercarlo Fiumanò

«Nel primo anno del nuovo piano industriale abbiamo costruito e concretizzato un significativo aumento della redditivita»: così Pierroberto Folgiero, amministratore delegato di Fincantieri, esamina i risultati 2023 del colosso cantieristico, approvati ieri dal cda, che si sono chiusi con un risultato netto ancora negativo ma in deciso miglioramento grazie anche a un incremento dei margini operativi: il gruppo della cantieristica navale ha archiviato l’esercizio con una perdita netta di 53 milioni molto contenuta rispetto al rosso di 324 milioni di fine 2022. I ricavi ammontano a 7,65 miliardi in crescita del 2,8% (con l’obiettivo di arrivare a 8 miliardi quest’anno) e un Ebitda di 397 milioni (+79,6%). Al 31 dicembre la posizione finanziaria netta è negativa per 2,3 miliardi migliorando del 10,3% rispetto a fine 2022. L’azienda ha generato 201 milioni di cassa come segnale di redditività. Un rafforzamento industriale che il gruppo spiega con la «solida performance operativa dello shipbuilding militare e civile e di una forte ripresa dell'attività commerciale del settore offshore e navi speciali». E tutto ciò mentre il gruppo valuta «opportunità di crescita» sul fronte acquisizioni.

La missione di Folgiero oggi, con una cantieristica alle prese con le ripercussioni eonomiche dei nuovi conflitti globali, è quella di «guidare sempre più il rilancio dell'industria pesante e del Paese». Fincantieri solo nel 2023 ha acquisito ordini per 6,6 miliardi a fronte dei 5,3 miliardi nel 2022 con la consegna di 26 navi. Il portafoglio ordini comprende oggi una flotta di 85 navi che prenderanno il largo entro il 2030. Gli investimenti ammontano a circa 300 milioni. Ci sono poi le nuove tecnologie sulle quali il gruppo sta puntando: motorizzazioni ad Lng, metanolo ed idrogeno, piattaforme dati proprietarie per digital twin (gemelli digitali delle navi), prime applicazioni di intelligenza artificiale e guida delle navi da remoto, automazione e digitalizzazione dei cantieri. E infine il mondo sottomarino, la nuova frontiera nella quale Folgiero vede , come ha detto in una conversazione con Il Foglio, «dinamiche simili a quelle che si sono intraviste qualche decennio fa quando esplose la space economy».

Il business delle navi da crociera contribuisce per il 48% ai ricavi mentre il militare vale il 25%. Oggi il gruppo triestino vuole avere un peso strategico maggiore nell’industria della difesa dove in Europa è protagonista della joint venture con i francesi di Naval Group. Da qui la volontà del Ceo di dare maggiore visibilità a quello che, assieme alla cantieristica e all'offshore, rappresenta sempre di più uno dei tre motori di business del gruppo. Una strategia di cui si è avuto un assaggio con Remazel Engineering, la cui acquisizione, chiusa a metà febbraio, aumenterà le competenze e le prospettive del gruppo triestino proprio in ambito sottomarino grazie anche alla partnership con Edge, uno dei principali gruppi mondiali di tecnologia avanzata e difesa.

Pierroberto Folgiero
Pierroberto Folgiero

Guardando alle diverse aree di attività del gruppo, la costruzioni delle navi da crociera nel 2023 ha finito di scontare la brusca frenata post-pandemia con ricavi in calo del 3,8% a 6,129 miliardi. C’è stato invece la forte avanzata del settore offshore e navi speciali a quota 1 miliardo (+42,5%) anche per effetto dello spostamento in questa area delle attività di costruzione di sezioni delle navi da crociera nei cantieri rumeni. Sono aumentati del 20,1% i ricavi del settore Sistemi, Componenti e Infrastrutture sostenuti principalmente dall'avanzamento della commessa per la costruzione del terminal di Miami per Msc. Per quanto riguarda gli ordini acquisti nel 2023, quelli dello shipbuilding salgono a 4,14 miliardi (da 3,76 miliardi), quelli dell'offshore a 1,8 miliardi (da 837 milioni) e quelli del settore Sistemi, Componenti e Infrastrutture a 1,05 miliardi da 926 milioni.

Filippo Vinardi
Filippo Vinardi

Il cda che ha approvato i conti ha convocato deliberato di convocare l’assemblea degli azionisti per il 23 aprile. Via libera anche a un piano di azionariato diffuso 2024-2025 per i dipendenti che prevede l’attribuzione gratuita di azioni ordinarie di Fincantieri a favore dei dipendenti a fronte della conversione di tutto o di parte del premio di risultato in welfare. 

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