Fabbrica italiana sintetici, sei fondi alla fase finale per l’acquisizione
Si stringe il cerchio per l’acquisizione del colosso vicentino dei principi attivi per l’industria farmaceutica, che fattura oltre 560 milioni di euro

Sei fondi alla fase finale per l’acquisizione della vicentina Fabbrica Italiana Sintetici (Fis), leader in Italia ed Europa nella produzione di principi attivi, soprattutto per l'industria farmaceutica. A riportare la notizia è il Sole 24 Ore. Per entrare nel capitale dell'azienda, che avrebbe secondo indiscrezioni una valutazione vicina al miliardo e mezzo, è stata avviato prima dell'estate un processo esplorativo con l'advisor finanziario Houlihan Lokey e lo studio legale di Vicenza, Zulli Tabanelli. Nelle scorse settimane, sono arrivate diverse offerte non vincolanti, in base alle quali è stata fatta una selezione e scrematura dei potenziali interessati.
Per proseguire nel processo esplorativo sarebbe così stata scelta una schiera ristretta di 6 fondi di private equity: cioè Carlyle, Permira, Bain Capital, Ardian, Apax e Advent, quindi una buona parte del gotha dei maggiori operatori finanziari esteri attivi in Italia.
Con sede a Montecchio Maggiore (in provincia di Vicenza) e tre stabilimenti in Italia, a Montecchio Maggiore e Lonigo (Vicenza) e a Termoli (Campobasso) oltre a controllate e filiali negli Stati Uniti, in Giappone e in Cina, Fis è posseduta, attraverso la holding Nine Trees Group, dalla famiglia Ferrari, cugini dei membri della famiglia Zambon, titolare dell'omonimo gruppo farmaceutico.

L'obiettivo degli azionisti – riporta ancora il Sole – è trovare un partner, che porti valore aggiunto sul versante industriale, in un settore che sta crescendo con percentuali a doppia cifra. La marginalità dell'azienda, gruppo che genera oltre 500 milioni di giro d'affari e quasi 90 milioni di Ebitda, è stata trainata dalla performance dei prodotti custom (+23%) e dei principi attivi dedicati al mondo veterinario (+74%). L'azienda guidata da Michele Gavino lavora attualmente con quasi tutte le maggiori «big pharma». È tra i maggiori produttori al mondo di benzodiazepine, un principio utilizzato in diversi farmaci. Il piano strategico, approvato a fine 2021, prevede forti investimenti per lo sviluppo. Un eventuale partner finanziario dovrebbe portare anche questa dote.
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