Dimissioni Garavaglia, il titolo De’ Longhi perde il 10% in Borsa
L’addio dell’amministratore delegato Garavaglia spinge giù il titolo. Il manager cesserà a far data dal 31 agosto. L’azienda, alla ricerca del nuovo Ad, sarà guidata pro tempore dal presidente Giuseppe de’ Longhi e il vice Fabio de’ Longhi.

TREVISO. Il mix tra l’addio inatteso dell’amministratore delegato Massimo Garavaglia e il downgrade operato dagli analisti di Equita Sim, legato al peggioramento dei consumi, ha causato una caduta di ben 10 punti percentuali in Borsa per De’Longhi.
Le quotazioni sono arrivate a perdere il 10,95%, toccando i minimi da oltre due anni a 18,5 euro, per poi limitare il calo al 10%.
E’ l’effetto della comunicazione data la scorsa settimana dal consiglio di amministrazione delle dimissioni di Garavaglia, «per motivi personali», a far data dal 31 agosto e del contestuale avvio della ricerca del nuovo Ad in attesa del quale a guidare l’azienda pro tempore saranno il presidente Giuseppe de’ Longhi e il vice Fabio de’ Longhi.
Secondo gli analisti di Mediobanca Securities l'addio di Garavaglia è inatteso anche perchè l'incarico gli era stato affidato solo due anni fa. Per Equita Sim l'avvicendamento al vertice porta un elemento di incertezza in un quadro dei consumi non brillante: secondo il broker «lo scenario per i consumi discrezionali si stia deteriorando con limitata visibilità» e De’ Longhi ha «una elevata esposizione all'Europa» da cui vengono oltre il 60% delle vendite al netto della Russia.
Le incertezze maggiori, secondo gli stessi analisti, riguardano il segmento Food Preparation (circa 30% delle vendite) «che è stato largamente positivamente influenzato dallo stay-at-home». L'esposizione all'area russo-ucraina (4% delle vendite 2021) e l'aumento dei costi delle materie prime e dell'energia sono altri due fattori da considerare secondo Equita.
Il broker ha tolto la raccomandazione «buy» ed è passata a «hold» tagliando il target di prezzo a 26 euro da 32 euro per azione.
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