Cassa Centrale Raiffeisen continua a crescere: utile da 42 milioni e depositi per oltre un miliardo

BOLZANO. Non cambiare per continuare a migliorarsi. È questo il credo portato avanti da Cassa Centrale Raiffeisen di Bolzano, uno dei principali enti creditizi dell’Alto Adige che gestisce le attività delle 39 casse presenti del gruppo sul territorio, durante gli ultimi due anni segnati dalla pandemia.
«Il nostro modello di business è rimasto lo stesso nonostante tutti i profondi cambiamenti avvenuti nel corso dello scorso anno ed è riuscito ancora una volta ad affermarsi» puntualizza il presidente Hanspeter Felder.
Una solidità costruita nel tempo e certificata dall’assemblea dei soci con l’approvazione del bilancio d’esercizio del 2021. Con la parola “sostenibilità” al centro di qualsiasi operazione: «Siamo orgogliosi di aver ottenuto uno dei rating più alti d’Italia da parte di Moody’s per quanto riguarda i depositi a lungo termine – continua Felder -. Questo dimostra come la popolazione altoatesina si fidi di noi e ha investito in misura sempre maggiore i propri capitali presso la nostra banca».
Risultati economici
Cassa Centrale Raiffeisen ha chiuso il 2021 con un utile netto pari a poco più di 42 milioni di euro, valore incrementato del 77,56% rispetto all’anno precedente. Una solida redditività che ha permesso alla banca di offrire ai propri clienti soluzioni innovative per far fronte agli imminenti periodi di incertezza.
L’assemblea ha potuto deliberare anche una distribuzione di un dividendo ordinario per un totale di 17,1 milioni di euro, pari al 7,6% del capitale sociale. Ad aumentare è stato anche il patrimonio netto, salito da 425 milioni a 466 milioni di euro (+9,60%) grazie all’aumento delle riserve di utili e, appunto, all’utile netto conseguito.
Ma non è tutto: i depositi da clientela di Cassa Centrale Raiffeisen sono saliti oltre 1,1 miliardi di euro. La raccolta complessiva ha registrato anch’essa un significativo aumento rispetto all’anno precedente, arrivando a 1,98 miliardi di euro (+9,67%), mentre il volume creditizio ha toccato la quota di 1,8 miliardi di euro (+5,67%).

Numeri che dimostrano l’ottimo stato di salute finanziario del gruppo e una crescita economica senza precedenti che permetterà di guardare con ottimismo alle sfide future del territorio: «Al momento è molto difficile stimare le conseguenze del Covid e della guerra tra Russia e Ucraina qua in Alto Adige, perché i cambiamenti sono molto rapidi. Noi come banca vogliamo proteggere i nostri clienti da rischi e incertezze e per questo adotteremo tutte le misure necessarie» prosegue Felder, che per l’anno in corso prevede una crescita modesta sia riguardo alla raccolta presso la clientela, sia agli impieghi.
Da sottolineare a margine anche la crescita nell’organico della banca: nel 2021 i dipendenti sono saliti a 229 (di cui 103 donne), 10% in più rispetto all’anno prima quando erano 207.
La gestione sostenibile
La banca ha deciso nel 2019 di redigere e sottoscrivere una dichiarazione di carattere non finanziario per fare passi avanti e sostenibili sotto l’aspetto ambientale, sociale e della governance del gruppo.
Nel 2021, i clienti Raiffeisen hanno potuto sottoscrivere il primo Sustainability Bond per piccoli investitori. Con i proventi di questa obbligazione la Cassa Centrale Raiffeisen ha deciso di finanziare progetti sostenibili dal punto di vista ecologico e sociale, sottoposti a verifica esterna, che hanno un misurabile impatto positivo sull’ambiente e sulla società.
La banca ha deciso di intraprendere anche la strada per una diminuzione dell’impronta di CO2 emessa dalle sue attività stanziando crediti per energie rinnovabili per oltre 210mila euro. Un impegno già certificato da una ricerca di pubblicata nel mensile Pianeta 2030 del Corriere della Sera che ha inserito la banca nella top tre delle aziende più attente al clima.
«Un importante obiettivo che ci siamo posti è quello di raggiungere la neutralità climatica entro il 2025. Vogliamo, cioè, ridurre a zero entro il 2025 le nostre emissioni nette di gas a effetto serra. Intendiamo raggiungere questo obiettivo soprattutto riducendo il consumo di risorse – conclude Felder -, aumentando l’efficienza delle risorse, utilizzando tecnologie verdi e passando a fonti di energia rinnovabili. Una pietra miliare in questo senso sarà il risanamento energetico della sede centrale della banca. È prevista la compensazione delle sole emissioni inevitabili mediante, ad esempio, progetti sul rimboschimento e la protezione dell’ambiente».
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