Banco Bpm, i profitti crescono a doppia cifra

Il board dà via libera all’acconto sulla cedola. Il 26 novembre tranche sul dividendo da 700 milioni (0,46 euro per azione). Castagna: «Uno dei migliori trimestri di sempre». E lavora alla lista del cda

Luigi Dell'Olio

 

Crescita a doppia cifra dell’utile e decisione di distribuire un acconto sul dividendo da 700 milioni, con cedola da 0,46 euro per azione, in pagamento il 26 novembre. Banco Bpm ha alzato il velo sui conti relativi ai primi nove mesi, che sono risultati in crescita nonostante il calo dei tassi che penalizza il margine d’interesse (la differenza tra il costo al quale si finanziano le banche e gli interessi che applicano sugli affidamenti alla clientela).

Andando per ordine, la raccolta diretta bancaria risulta pari a 134,6 miliardi di euro, in crescita su base annua (+4,7%), mentre la raccolta indiretta raggiunge i 279,9 miliardi, 122,0 miliardi senza considerare l’apporto del gruppo Anima, con una crescita su basi omogenee di 7,6 miliardi su base annua. Il margine di interesse è sceso da un anno all’altro dell’8,7%, fermandosi a 2,36 miliardi di euro, mentre le commissioni nette a perimetro costante sono salite del 3% netto. Quanto agli oneri operativi, sono risultati in calo (del 2,1%, a 1,95 miliardi) a parità di perimetro.

Alla luce di questi risultati, l’ultima riga di bilancio – senza considerare le poste straordinarie – indica un guadagno netto di 1,245 miliardi di euro, vale a dire il 16,9% in più rispetto ai primi nove mesi del 2024. Il dato è in superiore alle attese. La banca ha già realizzato l’85% della guidance sull’utile netto 2025, che viene quindi confermata a 1,95 miliardi.

Guardando al solo periodo luglio-settembre, l’utile netto è stato nell’ordine di 450 milioni. «Si è trattato di uno dei migliori trimestri di sempre, considerata la stagionalità di agosto», è stato il commento dell’ad Giuseppe Castagna, nel corso della conference call con gli analisti. Per quanto riguarda la qualità del portafoglio, al 30 settembre l’incidenza dei crediti deteriorati sul totale dei crediti lordi si è ulteriormente ridotta al 2,5% dal 2,8% del 31 dicembre 2024. Il costo del credito annualizzato risulta in riduzione a 34 punti base rispetto al 30 settembre 2024, pur garantendo significativi livelli di copertura dei crediti deteriorati. «Anche a ottobre continuiamo con una forte produzione e sempre a ottobre abbiamo aumentato di altri 2 miliardi le vendite di prodotti di investimento», ha aggiunto Castagna. «Le commissioni sui prodotti di investimento sono cresciute del 10%».

L’ad del Banco ha poi evidenziato il «buon contributo delle commissioni di gestione, in linea con la crescita del collocamento dei prodotti di investimento». Castagna poi si è espresso anche sul tema risiko. «Non c'è niente in corso in merito all'acquisto delle attività di Crédit Agricole in Italia», ha detto. «Credit Agricole non vuole vendere ma noi non abbiamo mai pensato di acquistare il network del Crédit in Italia». «Vedremo che quota prenderanno» nel Banco una volta che la loro richiesta di salire sopra il 20% sarà autorizzata e allora «capiremo le possibilità di nuove collaborazioni con loro».

Intanto, il cda sta valutando la possibilità di presentare una propria lista di candidati in vista del rinnovo del board previsto con l'assemblea ordinaria della prossima primavera chiamata ad approvare il bilancio 2025. In quest'ottica il board ha deliberato di affidare a Spencer Stuart l'incarico di supportare gli organi sociali nella selezione dei potenziali candidati e nella definizione del documento di composizione ottimale del board.

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