Banca Ifis, supera gli obiettivi: utile a 69 milioni entra in consiglio il futuro ad Geertman

VENEZIA. Banca Ifis ha chiuso il 2020 con un utile netto di 68,8 milioni di euro, in calo del 44% sullo scorso esercizio, ma superiore alla guidance fornita al mercato, che stimava profitti compresi tra i 50 e i 65 milioni. Sul calo dell'utile, si legge in una nota, hanno pesato rettifiche e accantonamenti addizionali imputabili al Covid-19 per 76 milioni di euro «per far fronte all'atteso deterioramento della qualità degli attivi nel business commerciale e ai più lenti recuperi nel business Npl».
Il cda ha cooptato in consiglio Frederik Geertman, in sostituzione del consigliere Divo Gronchi, allo scopo di avviare una fase di collaborazione e di coordinamento con l'attuale a.d Luciano Colombini allo scopo di agevolare il processo di successione e garantire continuità gestionale. Geertman, ricorda Ifis, è infatti destinato a prendere la carica di amministratore delegato con efficacia dall'assemblea di approvazione del bilancio di aprile 2021.
"Nel corso dell'anno Banca Ifis ha migliorato la posizione patrimoniale, con un cet1 salito dal 10,96% all'11,29%- ha detto Luciano Colombini nel corso di una call -. Il margine di intermediazione (commissioni e margine di interesse) ha subito un calo del 16,2% a 468 milioni negativamente influenzato dagli effetti della pandemia mentre i costi operativi sono saliti del 4,4% a 308 milioni, prevalentemente per il sostenimento di costi non ricorrenti." Il cda proporrà all'assemblea del prossimo 22 aprile un dividendo di 0,47 euro per azione, pari a un monte dividendi di 25 milioni, a valere sul bilancio 2020, in linea con le raccomandazioni della Banca d'Italia, il cui pagamento resta congelato, al pari di quello da 1 euro ad azione relativo al 2019, fino al 30 settembre prossimo. "La Banca - ha poi aggiunto - ha affrontato bene la crisi del Covid-19 del 2020 ed è ben posizionata per far fronte alle incertezze economiche dei prossimi trimestri e cogliere le opportunità di crescita della ripresa economica prevista nel 2022. Nel 2020 abbiamo dimostrato una redditività e una cash collection NPL resilienti, la qualità degli attivi e i requisiti patrimoniali sono migliorati. In termini di redditività, abbiamo raggiunto un utile netto 2020 di 68,8 milioni di euro al di sopra della nostra guidance stimata ad agosto 2020 tra i 50 e i 65 milioni con tutti i trimestri del 2020 redditizi".
L’utile, ha spiegato ancora l'amministratore delegato, include accantonamenti addizionali per 76 milioni, principalmente per far fronte al deterioramento della qualità degli attivi nel commercial banking e tempistiche più lunghe / recuperi di cassa leggermente inferiori nel business NPL a causa del Covid-19. La raccolta di cassa nel settore NPL è in linea con il 2019 ed è pari a 259 mln nonostante Covid-19 e lockdown che ha comportato soprattutto nella prima parte dell’anno la chiusura dei tribunali. In termini di qualità degli attivi, abbiamo accelerato la riduzione dell'indebitamento degli NPL, raggiungendo in anticipo il nostro obiettivo di cessioni di NPL. Solo nel quarto trimestre del 2020 abbiamo ceduto circa 120 milioni di crediti deteriorati (GBV) originati principalmente da ex-Interbanca (da noi rilevata nel 2016) senza alcun impatto significativo sul conto economico. I crediti deteriorati ceduti avevano un'anzianità elevata (circa 8 anni) erano già stati lavorati e accantonati da Banca Ifis.
A seguito di queste cessioni, l'indice di crediti deteriorati lordi si è attestato al 6,4% a fine dicembre (rispetto al 9,8% nel 19 dicembre) e il rapporto sui crediti deteriorati netti è pari al 3,2% (contro il 5,4% nel 19 dicembre) Migliora anche la solidità patrimoniale: Il CET 1 si è attestato all'11,29% (+ 0,33%), al netto dei dividendi. I dividendi 2019 pari a 59 milioni ( 1,1 euro per azione) sono stati contabilizzati come debito verso gli azionisti e i dividendi 2020 di 25 milioni (o 0,47 per azione) saranno proposti all'Assemblea del 22 aprile 2021.
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