Banca Generali? «Parte del Gruppo». Così il Leone marcia verso l’assemblea

Le risposte ai quesiti degli azionisti confermano i piani. «M&a per variare le fonti di utile e consolidare la leadership»
Luigi Dell’olio

/ TRIESTE

Si avvicina l’assemblea annuale di Generali, in programma venerdì ancora una volta da remoto, e iniziano a emergere numeri e informazioni. In particolare, il gruppo triestino fa sapere che gli azionisti basati in Italia superano il 70%, quota in crescita rispetto al 65% di un anno fa. Una contrazione della medesima entità si registra tra gli istituzionali, che scendono dal 35 al 30% (lo scorso anno i fondi internazionali si schierarono in massa al fianco della lista sostenuta dal cda uscente). Quanto agli azionisti di casa nostra, i principali quattro – vale a dire Mediobanca, Caltagirone, Delfin (la finanziaria della famiglia Del Vecchio) e Benetton – contano per il 33,8% del capitale, mentre il retail si attesta al 23% (sostanzialmente in linea con il 22,48% dello scorso anno). Questi i confronti in teoria, perché poi si dovrà vedere quanti si presenteranno – tramite consigliere delegato – all’assise.

Date le modalità di svolgimento dell’assemblea, la compagnia ha già pubblicato sul proprio sito Internet le risposte ai quesiti dei soci, disponibili nella sezione dedicata all’Assemblea 2023, sotto la voce “Domande preassembleari”. In particolare c’è curiosità sul futuro di Banca Generali, dopo che nei giorni scorsi hanno ripreso corpo le voci di una possibile aggregazione con Mediobanca, come auspicato da Massimo Doris (Banca Mediolanum è tra i principali azionisti di Mediobanca). «Il piano strategico Lifetime Partner 24: Driving Growth prevede lo sviluppo organico della banca stessa come parte del gruppo Generali», precisa la risposta. Un altro tema caldo riguarda le operazioni straordinarie, dato che di recente si è parlato della possibile dismissione di Tua Assicurazioni (controllata di Cattolica) e di un’offerta per Liberty Seguros, controllata europea della compagnia americana Liberty Mutual. Fatta la premessa che «le acquisizioni e/o le cessioni rappresentano un modo per creare valore per tutti gli stakeholder», viene sottolineato: «Nell'orizzonte dell'attuale piano triennale, abbiamo previsto tra 2,5 e 3 miliardi di flussi cumulativi di cassa disponibile da impiegare in operazioni di capital redeployment, con preferenza per l’m&a, che continuerà a essere uno dei mezzi per diversificare ulteriormente le nostre fonti di utile e consolidare la nostra leadership sul mercato».

Rispetto agli scorsi anni sembrano aver perso peso i rumors di una possibile scalata al Leone da parte di concorrenti internazionali, ma il tema continua a interessare qualche socio. In merito a un quesito sul tema, i vertici fanno sapere che «il gruppo è oggi molto solido dal punto di vista operativo, finanziario, patrimoniale e di governance, come anche dimostrato dai recenti risultati». Non mancano le curiosità. Un azionista chiede: «Avete mai avuto attacchi ai dati con richiesta di riscatto da parte degli hacker?». La risposta è che nel 2022 non vi è stato «alcun attacco informatico che abbia violato con successo i nostri dati e sistemi It con l'obiettivo di chiedere un riscatto». Una dichiarazione accompagnata dalla sottolineatura che il gruppo rafforza sempre più il presidio contro i crimini informatici. Viene chiesto se vi siano «mai state indagini parlamentari a carico del ceo…ed eventualmente come si sono concluse» e la risposta è che non ce ne sono mai state. Al quesito se «i componenti del consiglio di amministrazione e i sindaci credono nel Paradiso» (a dire il vero non nuova, dato che era stata posta, pur con differenti sfumature, già in passato), la risposta è che non si tratta di una domanda «pertinente rispetto agli argomenti all'ordine del giorno dell'assemblea». E la replica è la stessa al socio che chiede «a chi bisogna rivolgersi per proporre l’acquisto di cioccolatini promozionali, brevetti, marchi e startup?».

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