Esuberi in Popolare Vicenza: 292 accederanno al Fondo di solidarietà

Ok della Banca all'attivazione della misura: nella comunicazione ai sindacati, in 30 matureranno i requisiti pensionistici già a fine 2015. Le sigle chiedono nuove assunzioni e tutele per gli altri 5mila impiegati

VICENZA. Sono 292 i bancari della Popolare di Vicenza che avranno diritto di accedere al Fondo di solidarietà. Il numero è stato comunicato lunedì 2 novembre, ai sindacati, dalla Banca stessa. Di questi, informano le single congiunte, 30 hanno già maturato i requisiti pensionistici al 31 dicembre 2015 e 262 li matureranno invece a fine 2019, data di scadenza del Fondo.


“Per la Banca il Fondo sembra essere l’unico obiettivo a discapito dell’intero piano industriale e della riorganizzazione della rete – spiegano Fabi, First, Fisac Cgil e Unisin in un comunicato -. Per il sindacato il Fondo è una componente su base volontaria dell’insieme, e non può prescindere dal fatto che vanno definiti gli elementi focali per il nostro immediato futuro”. Ovvero: resteranno in forza oltre 5.000 persone.


I sindacati così chiedono nuove assunzioni per un ricambio generazionale e quindi nuova e buona occupazione oltre alla valorizzazione delle risorse interne. Tutela sulla mobilità: “l’uscita di quasi 300 colleghi- si legge - porta al movimento professionale e territoriale almeno di altrettanti”. Inoltre: chiusura di tutti i contratti di collaborazione; drastica riduzione delle consulenze esterne; no alle esternalizzazioni di lavorazioni di persone e quindi “no alle esternalizzazioni di servizi bancari” che la banca stima per un impatto di 150 risorse.  Le sigle chiedono infine: “chiarezza sul destino delle controllate e partecipate del gruppo”,  “trasparenza sulla ristrutturazione della rete e contrattazione sulle nuove figure professionali senza fungibilità selvaggia”, “riduzione delle retribuzioni e dei benefit dei manager”.


“Non possiamo guardare esclusivamente all’oggi rischiando di dover affrontare nuovi esuberi domani- si continua – Fino ad ora non è arrivata nessuna risposta sulle prossime 75 filiali in chiusura, sulla gestione del personale in esubero, sulle ricadute a fronte delle variazione delle aree.
Sul piano industriale sono al momento due le misure per la riduzione dei costi che trovano il plauso dei sindacati: il part time e la misura del social hour, dove si chiede il “rinnovo ma con utilizzo conforme allo spirito sociale dell’iniziativa” Le date dei prossimi incontri con la banca sono fissate al 10 e 11 novembre.
 

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