Electrolux annuncia altri 1.675 esuberi, posti a rischio anche a Pordenone

PORDENONE - Electrolux ristruttura ancora. L’operazione, finalizzata a migliorare efficienza e redditività, genererà 1.675 esuberi, di cui 875 nelle posizioni di staff delle 4 aree di business del gruppo nel mondo, e 800 in Ungheria, dove la multinazionale investirà 100 milioni di euro nella digitalizzazione, automazione e innovazione della fabbrica di frigoriferi di alta gamma di Nyíregyháza. Sempre in Ungheria, Electrolux ha anche deciso di esternalizzare la produzione di frigoriferi a libera installazione e la produzione di aspirapolveri del sito di Jászberény. Operazione, quest’ultima, che comporta l’individuazione di 800 esuberi.
Nell’annuncio di ieri di Electrolux, che ha in Italia una quota importante di produzione in 4 stabilimenti (a Porcia, lavatrici, a Susegana, frigoriferi, a Solaro, lavastoviglie, e a Forlì, forni e piani cottura) ai quali si somma la fabbrica marchigiana di cappe Best, oltre al quartier generale e stabilimenti del Professional (a Vallenoncello, Pordenone, con le tre linee di prodotto per il freddo, lavaggio e cottura, e in Emilia Romagna dove ha acquisito Spm Drink Systems), ha indicato in 875 le eccedenze in posizioni “non produttive”.

Una quota di questi nuovi esuberi dovrebbe riguardare l’Italia. Quanti, con esattezza, non è dato sapere. Informalmente circolano indiscrezioni sulla possibilità che Vallenoncello possa essere una delle sedi interessate, sia pure su numeri contenuti (tra le 40 e le 50 unità). L’analisi è partita in seguito all’operazione di separazione delle due unità di business (elettrodomestici e prodotti professionali) anticipata la primavera scorsa, con l’obiettivo di portare Electrolux Professional, una volta indipendente, alla quotazione alla Borsa di Stoccolma a marzo 2020.

«Il 31 gennaio - spiega il Gruppo - abbiamo annunciato l’intenzione di fare dell’area di business di prodotti professionali una società separata. Abbiamo avviato un piano per affinare l’organizzazione dei prodotti consumer e accelerare la crescita della redditività creando quattro aree di business focalizzate a livello regionale e riorganizzando le principali funzioni globali». La successiva analisi ha messo in evidenza le modalità con cui realizzare i recuperi di efficienza in entrambi i settori con una riorganizzazione che determina gli 875 esuberi a livello globale.
Confermati gli investimenti per 8 miliardi di corone svedesi spalmati in 4/5 anni, tra cui i 100 milioni di euro per la fabbrica “gemella” di Susegana in Ungheria. Da questa operazione non si prevedono ricadute negative sulla fabbrica veneta dove, proprio nei giorni scorsi, sono iniziati gli investimenti (per 30 milioni di euro), su digitalizzazione, automazione e innovazione di prodotto e di processo. Electrolux stima che le misure annunciate genereranno ulteriori risparmi annui di circa 500 milioni di corone svedesi, con pieno effetto a partire dal 2022 (per arrivare a 3,5 miliardi dal 2024) a fronte di oneri di ristrutturazione per circa 1,6 miliardi di corone a bilancio nel terzo trimestre di quest’anno.
«L’annuncio ci coglie di sorpresa - è il commento di Roberto Zaami, segretario provinciale della Uilm di Pordenone - perché l’Italia ha già dato sul fronte delle ristrutturazioni. È chiaro che abbiamo la necessità di capire come questa operazione si riverbera sui nostri stabilimenti e chiederemo quindi al Gruppo la convocazione di un incontro urgente». Sulla stessa linea Gianluca Ficco, coordinatore nazionale Uilm per Electrolux, che sollecita «chiarimenti sulle ricadute del piano di efficientamento sull’Italia, in particolare per le posizioni non produttive, vale a dire, per quel che capiamo, su impiegati e staff».
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