Denuncia di Coldiretti: «Crollo immotivato del prezzo del latte»
Si è passati dai 60 centesimi al litro di gennaio ai 49 di oggi
Melchior: «Penalizzati sia gli allevatori che i consumatori»

Comparto lattiero-caseario in crisi. Il prezzo del latte al produttore nel mese di ottobre e novembre si è notevolmente abbassato, passando dai 60 centesimi al litro di inizio 2023 ai 49 centesimi di questi giorni. Lo denuncia il direttore regionale della Coldiretti Cesare Magalini. «Il calo delle quotazione del 20% è preoccupante - dichiara - è vero che c’è stata una contrazione dei prezzi di materie prime ed energia ma questa riduzione non compensa una perdita così alta». Dello stesso avviso è anche il presidente provinciale Coldiretti Cristiano Melchior: «A fronte di queste riduzioni il consumatore non visto, nell’acquisto al dettaglio, un calo dei prezzi del latte. Inoltre nel luglio scorso Lactalis, proprietaria di marchi come Parmalat, Latterie Friulane, Invernizzi ha modificato unilateralmente il contratto con i fornitori di latte diminuendo i prezzi riconosciuti e inserendo un nuovo indice collegato alle quotazioni europee. In seguito a ciò Coldiretti ha denunciato Lactalis per pratiche sleali all'Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari (Icqrf) del ministero dell'Agricoltura e sovranità alimentare per la violazione del contratto.

«Come regione siamo nella parte alta della classifica food - riprende il direttore Magalini - e abbiamo anche la responsabilità di mettere a terra quelle politiche che poi diventano opportunità per le imprese. Oggi siamo di fronte a un periodo di criticità strutturale per le aziende».
L’industria lattiero-caseario è l’ossatura dell’agricoltura italiana «e anche della nostra regione, l’aumento della spesa delle famiglie - afferma Magalini - per latte e derivati segna +17,8% nei primi 6 mesi del ’23 rispetto allo stesso periodo del ’22 (fonte Ismea), con +26% per il latte UHT e +16% per i formaggi. Con questi dati positivi non si capisce il perché del calo del prezzo del latte al produttore. La tutela del patrimonio culturale e ambientale della nostra regione passa attraverso un rafforzamento delle Dop e Igp, ricordando che Il 59% dei prodotti a marchio italiani è rappresentata da prodotti lattiero-caseari». Coldiretti chiede anche «una maggiore difesa contro l’italian sounding, che vale circa 120 miliardi di euro, e una maggior sensibilizzazione ai temi della sostenibilità e al benessere animale. Ciò vuol dire che lo spazio per fare conoscere i nostri prodotti è ampio ed è una strada da percorrere ragionando come filiera».
Il comparto lattiero caseario in Europa si distingue con l’aumento dello 0,8% della produzione di latte nei primi 7 mesi del ’23 rispetto allo stesso periodo del ’22. La diminuzione del prezzo del latte alla stalla in UE si attesta invece al 19,5%nei primi 6 mesi del 2023 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (fonte: Ismea). Infine nel 2022 sono stati prodotti quasi 13 milioni di tonnellate di latte vaccino in Italia, per 18 miliardi di euro di fatturato dell’intero comparto, con 5 miliardi di euro di export (+18,6 sul ’21), tendenza confermata nel ’23.
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