Crociere, la risorsa Adriatico crea ricchezza per i territori

Il Nord Est con le regioni Fvg e Veneto registra il 53% del traffico nazionale. A fine 2024 oltre 37 milioni i passeggeri movimentati nel sistema dei porti

Nicola Brillo
Nave da crociera a Trieste
Nave da crociera a Trieste

Il mare Adriatico è tornato a essere area di riferimento per il turismo marittimo (crociere, traghetti e nautica) a livello europeo e intende imporsi sempre più nella mappa internazionale.

A fine 2024 saranno oltre 37 milioni i passeggeri movimentati nei porti dell’Adriatico (imbarchi, sbarchi e transiti), da crociere (oltre 4,9 milioni, + 6,7% sul 2023) e traghetti e aliscafi (oltre 32,5 milioni, +2,1% sul 2023). L’Italia si confermerà in prima posizione per passeggeri movimentati, superando i due milioni, realizzando così oltre il 40% del traffico movimentato nell’Adriatico.

Il Nord Est, con le regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia, registrerà il 53% del traffico italiano crocieristico nel mare, in linea con il valore del 2023. Considerando invece il totale traffico nell’Adriatico, Veneto e Friuli Venezia Giulia peseranno per il 21,6%, movimentando oltre un milione di passeggeri.

I numeri sono contenuti nel report di Risposte Turismo, anticipati in vista della settima edizione di Adriatic Sea Forum – Cruise, Ferry, Sail & Yacht, che si terrà a Ravenna il 24 e 25 ottobre.

Il Veneto, in particolare con i porti di Venezia e Chioggia, movimenterà più passeggeri di tutte le altre regioni italiane affacciate sulla sponda adriatica, la stima è di 590 mila passeggeri, concentrando così il 12% del totale traffico crocieristico nell’Adriatico.

«La situazione che stiamo vivendo oggi è il riflesso di investimenti importanti realizzati nei porti grandi e nelle marine turistiche negli ultimi anni nella due sponde dell’Adriatico - spiega Francesco di Cesare, presidente Risposte Turismo -. L’Adriatico è un’area dal presente importante e dal futuro di grande valore, per sfruttare le opportunità serve un rapporto diretto con le realtà locali. Se vogliamo attrarre turistici nautici internazionali è l’Adriatico intero che deve farsi conoscere, gli operatori devono guardare a questa macroarea come un unicum».

Considerando solo il traffico crocieristico italiano nell’Adriatico, il Veneto pesa per il 29% per volume di pax movimentati. Il Friuli-Venezia Giulia, con il solo porto di Trieste (Monfalcone non accoglierà navi nel 2024), secondo le stime realizzerà poco meno del 10% del traffico totale dell’Adriatico.

Un valore, questo, in diminuzione rispetto al 2023, anno in cui anche il porto di Monfalcone accolse passeggeri crocieristici. Il Friuli Venezia Giulia, nel 2024, movimenterà il 24% del traffico crocieristico italiano nell’Adriatico.

Per quanto riguarda il segmento dei traghetti e degli aliscafi, nel 2024 l’Adriatico accoglierà oltre 20,6 milioni di passeggeri, registrando una crescita sul 2023 e segnando un nuovo record storico. L’Italia movimenterà oltre 3 milioni di passeggeri, circa il 15% sul totale dell’area.

Il Nord Est, essenzialmente con Venezia e un contributo di Trieste, registrerà meno dell’1% del totale del traffico Adriatico (il 5,5% considerando solo la sponda italiana) con poco più di 166mila passeggeri (155mila dei quali a Venezia).

Per Risposte Turismo serve ora un maggiore dialogo per il rilancio del settore. «Il rapporto terra-mare è fondamentale, i prodotti turistici dovrebbero essere costruiti per valorizzare la costa e l'entroterra - prosegue di Cesare -. C’è spazio di crescere per il Nord Est, ma bisogna guardare alla qualità delle infrastrutture, quindi porto e mobilità. Servono inoltre interventi di promozione congiunta, coinvolgendo anche il servizio di traghetti, spesso dimenticato. Il settore marittimo non è adeguatamente valorizzato da chi realizza i piani di sviluppo del turismo: per ricadute positive servono attenzione e investimenti».

La classifica dei porti adriatici di fine 2024 vedrà, al primo posto, Corfù (oltre 700 mila passeggeri movimentati e oltre 380 toccate navi) davanti a Kotor (per la prima volta oltre i 600mila passeggeri e 485 nave, record nell’area adriatica) e Dubrovnik (542 mila passeggeri, ancora lontano dai 1,08 milioni registrati nel 2013, record storico).

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