Confindustria: il fisco e il credito di Boccia contro l'Europa e il digitale di Vacchi

Presentati oggi ufficialmente i programmi dei candidati al dopo Squinzi. I fattori di produttività al centro del documento di Vincenzo Boccia. Vacchi condensa il mandato in cinque punti per il manifatturiero

Attrattività, sostenibilità, una nuova Italia, cultura tecnica ed Europa al centro: sono le cinque parole chiave del programma di Alberto Vacchi, presidente e amministratore delegato di Ima e presidente di Unindustria Bologna, candidato alla presidenza di Confindustria. Sette i punti principali del programma illustrati oggi al Consiglio generale di Confindustria: costruzione di un'agenda partecipata, evoluzione del sistema industriale italiano verso il mondo digitale, politica industriale, formazione ricerca e innovazione, comunicare il ruolo dell'impresa nella società, relazioni industriali, far evolvere Confindustria attraverso il rinnovamento organizzativo e la piena attuazione della riforma Pesenti con gli opportuni correttivi e un forte coinvolgimento dei giovani.


Relazioni industriali, credito e finanza per la crescita e le reti di imprese, riforma dello Stato, questione fiscale, questione energetica, capitale umano, internazionalizzazione infrastrutture materiali e immateriali per la crescita del Paese. Questi, invece, i punti chiave contenuti nel programma di Vincenzo Boccia, amministratore delegato di Arti Grafiche Boccia di Salerno, l’altro candidato in corsa per viale dell’Astronomia.

"Grandi sfide ci attendono nel nuovo quadriennio di presidenza: tocca a noi - sottolinea Boccia nel programma - guidare il rinnovamento del Paese, offrendo proposte per tirarlo fuori dalle secche, investendo, innovando, rimettendo il sistema industriale al centro dello sviluppo dell'Italia".


“Dobbiamo puntare sulla filiera orizzontale del sistema manifatturiero italiano per recuperare competitività e modernizzare il sistema di relazioni industriali” risponde Alberto Vacchi. "Credo che il clima sia positivo: quello che si paventava essere una contrapposizione tra due schieramenti nella sostanza non si concretizza, credo sia molto importante per il bene del sistema e di Confindustria”.


Il Nordest resta spaccato sui due candidati, confermando le singole posizioni, specie del Veneto che ha dalla parte di Boccia Verona, Vicenza, Venezia e la Piccola Impresa che segue il candidato (Boccia) lanciato dal presidente Alberto Baban. Padova, Treviso, Belluno confermano invece il sostegno a Vacchi. Per l'emiliano è tornato a far sentire la sua voce anche Michelangelo Agrusti di Pordenone. Con Vacchi tutto il Friuli-Vg. Mentre in Trentino c'è la spaccatura di Bolzano.
 

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