Confcommercio Udine: un dipendente su tre in smart working

Ridotti al minimo gli spostamenti non necessari e il contatto con il pubblico, che avviene telefonicamente o via computer

UDINE. L’informazione costante alle imprese, con regole stringenti da applicare, diverse decreto dopo decreto, e la difficoltà di tenere le attività aperte con ricavi in fortissimo calo.

Confcommercio Udine, che nella sola giornata di martedì ha risposto a più di 600 quesiti telefonici sulle ultime disposizioni governative, prosegue in queste settimane di emergenza a lavorare a supporto degli associati.

Da oggi, mercoledì 11 marzo, lo fa con un dipendente su tre – dei suoi circa ottanta lavoratori tra la sede di Tavagnacco e quelle mandamentali, comprese due società di servizi – in smart working da casa.

Tutti i dipendenti – la possibilità è stata estesa infatti all’intera platea – sono stati informati via lettera a firma del presidente provinciale Giovanni Da Pozzo e del segretario generale Giovanni Ricardi di Netro. Circa il 30% si è attrezzato da subito, mentre altri stanno fruendo delle ferie residue.

Per chi invece, per scelta o necessità, continua a prestare la sua opera in una delle sedi del gruppo, la richiesta è di attenersi negli spostamenti al tragitto casa-lavoro e di programmare l’attività contingentando la presenza a non più di una risorsa per ufficio, rispettando in modo tassativo la distanza di un metro tra i colleghi e con il pubblico ed evitando qualsiasi assembramento.

«È un momento straordinario ed è straordinario lo sforzo che chiediamo ai dipendenti – sottolinea il presidente Da Pozzo –. Il ringraziamento va a tutta la squadra che ha perfettamente compreso che la situazione che stiamo attraversando impone l’adozione di misure che vedono tutti noi coinvolti e chiamati ad un senso di responsabilità individuale e collettiva, a beneficio nostro, delle nostre imprese, dei nostri cari».

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