Cimolai costruisce gli scafi dei super hotel galleggianti

Venture e Pursuit della compagnia Seabourn: navi di lusso della fascia più alta
Riccardo De Toma

Sono le navi destinati alla fascia più alta del turismo cruise. Veri e propri hotel galleggianti 5 stelle extra lusso, che nonostante le ragguardevoli dimensioni, 170 metri di lunghezza e 23mila tonnellate di stazza, sono progettati per ospitare meno di trecento passeggeri (equipaggio escluso), alloggiati in spaziose e curatissime suite verandate.

Questi i tratti distintivi di Venture e Pursuit, le due navi gemelle della flotta Seabourn che la T. Mariotti di Genova ha varato per la compagnia di Seattle nel 2021 e nel 2022. Costruite per affrontare i mari artici e antartici, le due Seabourn offrono rotte negate ai comuni mortali, con pacchetti che possono facilmente partire, per rotte come quelle tra la Terra del Fuoco e l’Antartide, da un prezzo minimo di 35mila euro (a persona, non a cabina).

Ad accomunare Venture e Pursuit, oltre al committente, il disegno e i listini a parecchi zero, anche il cantiere dove hanno preso forma i due scafi. Che non si trovano a Genova, ma sono affacciati alle sponde più settentrionali della costa adriatica, in Friuli: più precisamente alla foce dell’Aussa Corno, a San Giorgio di Nogaro. È qui che sorgono i cantieri Cimar, marchio dell’ormai consolidata collaborazione tra T. Mariotti e la Cimolai Spa, il gruppo pordenonese che è tra i maggiori player mondiali nel settore delle carpenterie metalliche.

È nel sito insediato nella ex Ziac (Zona industriale Aussa Corno, oggi Consorzio di sviluppo economico del Friuli) che sono stati costruiti e varati gli scafi delle due Seabourn, e sempre a San Giorgio è stata progettata e realizzata la barge Arcalupa, il chiattone lungo 127 metri e largo 37 concepito per collegare al mare le banchine di Cimolai, trasportando sopra ai bassi fondali dell’Aussa Corno carichi che possono superare le 10mila tonnellate. È così che gli scafi delle due navi gemelle hanno potuto raggiungere Trieste, dove sono stati messi in condizione di galleggiare e di essere rimorchiate fino a Genova.

Lo scafo della Seaburn realizzato da Cimolai
Lo scafo della Seaburn realizzato da Cimolai

Il navale non è una vocazione nuova per l’azienda friulana. Né rappresenta una novità la collaborazione con Seabourn. Già tra il 2008 e il 2010, infatti, Cimolai aveva lavorato alla carpenteria di tre navi commissionate dall’armatore di Seattle, nell’ordine la Odyssey, la Sojourn e la Quest. Il boom della crocieristica ha ridato slancio al comparto, che può contare però anche su altre importanti leve. Sempre a San Giorgio, e sempre nell’ambito della collaborazione con Mariotti, venne costruito anche lo scafo del ro-ro Iginia, il traghetto green attivo dal 2022 tra le due sponde dello Stretto di Messina, commissionato da Rete ferroviaria italiana (gruppo Fs).

Un’ulteriore spinta sta arrivando dal militare. È delle ultime settimane la notizia dell’avvio dei lavori per la realizzazione di Olterra, una nuova unità Sdo-Surs (acronimo di special and diving operations, submarine rescue ship, nave da operazioni, subacquee e recupero sottomarino), commissionata dalla Marina Militare. Le due Seabourn sono state un biglietto da visita decisivo: costruite per operare in estate e in autunno su ghiaccio medio in Antartide e nell’Artico, le due gemelle varate nel 2021 e 2022 sono dotate infatti di attrezzature e tecnologie d’avanguardia, tra cui anche due sommergibili per escursioni sottomarine. L’avvio dei lavori è stato annunciato a metà maggio, al termine della coins ceremony, il rito benaugurale che prevede la posa della chiglia e la saldatura allo scafo delle monete con le effigi dell’armatore e del cantiere, con l’intervento dei rappresentanti della Difesa, della Marina Militare, dell’amministratore delegato di T. Mariotti Marco Ghiglione, di Luigi Cimolai e Kira del Pellegrin per Cimolai.

Si tratterà, si legge in una nota congiunta della Marina e di T. Mariotti, di «una delle piattaforme più avanzate al mondo nel settore della ricerca subacquea e del soccorso sommergibili e rientra a pieno titolo nel processo di rinnovamento portato avanti dalla Difesa». Una nuova prestigiosa commessa e nuovo ossigeno per Cimolai, alle prese, dopo l’ammissione al concordato a fine marzo, con il complesso piano di salvataggio varato per superare la crisi finanziaria che sta affrontando il gruppo. La pronuncia sull’omologa preventiva è attesa per fine anno, una volta acquisito il voto dei creditori, che saranno chiamati a esprimersi tra il 20 luglio e il 10 agosto 2023.

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