Cgil, in Veneto 40% delle pensioni è inferiore ai mille euro

Lo afferma la Spi Cgil del Veneto, che ha analizzato i primi dati sulle pensioni di vecchiaia del settore privato che comprendono anche pensioni anticipate e prepensionamenti del 2023

La redazione
Veduta esterna della sede Inps in piazza della Vittoria a Genova, in una foto d'archivio del primo marzo 2023. ANSA/LUCA ZENNARO (pensioni, previdenza, generiche, simbolica)
Veduta esterna della sede Inps in piazza della Vittoria a Genova, in una foto d'archivio del primo marzo 2023. ANSA/LUCA ZENNARO (pensioni, previdenza, generiche, simbolica)

 "Vivere con meno di mille euro al mese. È questa l'impresa a cui sono chiamati moltissimi pensionati veneti di fronte ad assegni previdenziali che non tutelano in alcun modo il potere d'acquisto, soprattutto di fronte ai rincari degli ultimi anni".

Lo afferma la Spi Cgil del Veneto, che ha analizzato i primi dati sulle pensioni di vecchiaia del settore privato (che comprendono anche pensioni anticipate e prepensionamenti) del 2023 in attesa dei numeri definitivi sulle dichiarazioni Irpef. A fronte di un assegno mensile medio di circa 1.260 euro lordi, il 40% dei trattamenti di vecchiaia è inferiore ai mille euro mensili. L'indagine ha messo in luce anche differenze esistenti nei diversi territori e nei vari comuni, e ha evidenziato la nota sproporzione esistente fra le entrate degli uomini e quelle delle donne.

A livello provinciale i pensionati più "ricchi" si trovano nel veneziano, dove la media delle pensioni di vecchiaia del settore privato è di 1.352 euro. A seguire Vicenza (1.279), Padova (1.256 euro), Treviso (1.250), Belluno (1.224), Verona (1.210) e Rovigo, con 1.156 euro lordi mensili. Prendendo in esame tutte le pensioni del settore privato, la penultima provincia in classifica è Belluno e non Verona dove, secondo il sindacato, la media viene abbassata dai dati sui prepensionamenti che fanno calare la media degli importi. 

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