Caso Bpvi e la Procura: Adusbef chiama il Csm

Dopo il suicidio di ieri di un correntista (Antonio Bedin, ex operaio di Montebello) che ha perso i suoi risparmi, anche oggi Popolare di Vicenza torna in prima pagina.
La Banca Centrale Europea rivela che in un'ispezione, condotta tra febbraio luglio 2015, l'istituto vicentino ha fatto sottoscrivere titoli ad alto rischio a 58mila suoi azionisti. Nel copioso dossier redatto dalla BCE e riportato oggi da Repubblica, si evidenzia che "gli aumenti di capitale del 2013 e del 2014 sono stati portati a termine adottando un approccio non in linea con la direttiva dell'Unione Europea sul Markets in Financial Instruments Directive, meglio conosciuta con l'acronimo d Mifid.
La direttiva Ue Mifid costituisce un passo importante verso la costruzione di un mercato finanziario integrato, efficace e competitivo nell'Unione Europea e si inquadra nel più ampio "piano di azione per i servizi finanziari", varato nel 1999 e concretizzatosi in ben 42 direttive, negli anni successivi.
Banca Centrale Europea lancia quindi il suo j'accuse alla Popolare di Vicenza, dicendo che questa "non ha stilato il profilo di rischio completo dei clienti attraverso i test prescritti oppure li ha alterati a suo vantaggio".
E' notizia di oggi anche che il Consiglio Superiore della Magistratura avrebbe un'inchiesta su giudici e pubblici ministeri che si sono occupati della Banca Popolare di Vicenza. Lo annuncia in una nota il presidente dell'Adusbef, Elio Lannutti. "Per onorare la memoria di Antonio Bedin, pensionato e piccolo azionista della
Banca Popolare di Vicenza, suicidato nella sua abitazione e di tutte le altre vittime delle banche - spiega in una nota insieme a Rosario Trefiletti, presidente di Federconsumatori - bisogna incriminare gli artefici dei crac scandalosamente ancora a piede libero, che dopo aver ricevuto liquidazioni milionarie come premio per aver bruciato 18,9 mld di euro di risparmi di BpVi e Veneto Banca, se la spassano nelle loro dorate ville, o impartiscono lezioni di etica e pubblica moralità dai vertici delle Istituzioni".
"Nell'ultimo esposto, - spiega la nota - raccolto in un dossier sulla Popolare di Vicenza ed inviato il 4 giugno 2016 al Ministro della Giustizia Orlando, al presidente della Repubblica e del Csm Sergio Mattarella, al vice presidente Legnini ed a tutti i membri del Csm, al presidente dell'ANM (Associazione Nazionale Magistrati) Davigo, all'Autorità Anticorruzione Cantone, al presidente del Consiglio Renzi, infine al Ministro Padoan, Adusbef e Federconsumatori, che avevano ricostruito tutte le tappe della vicenda e denunciato l'intollerabile sistema di corruzione, illegalità, omessa vigilanza di Consob e Bankitalia con le porte girevoli tra vigilanti e vigilati".
Adusbef e Federconsumatori chiedono quindi di perseguire con gli strumenti penali vigenti, compresa l'associazione a delinquere, autori e mandanti di un crac evitabile, che ha messo in mezzo ad una strada 210.000 famiglie venete e 130.000 di Banca Etruria, Banca Marche, Carichieti, CariFerrara, bruciando 20 miliardi di euro".
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