Carron mette i cantieri in una app

TREVISO. Un portafoglio lavori che supera il mezzo miliardo e una produzione che nel 2018 ha raggiunto i 208 milioni, in aumento del 13,5 per cento sull’anno precedente.
Il Gruppo Carron, tra le prime 15 imprese del settore a livello nazionale anche secondo l’ultima classifica del Sole 24 Ore, continua a spaziare a 360 gradi nel comparto delle costruzioni di grandi opere d’edilizia, restauro e infrastrutture. Dalla realizzazione della Cittadella della Salute di Treviso ai lavori per l’“H Campus”, l’innovativo complesso scolastico a Ca’Tron di Roncade, fino all’intervento in corso per il restauro conservativo del palazzo Roccabonella nel centro storico padovano.
Quella del gruppo Carron è una storia che parte dalle fondamenta gettate dal Cav. Angelo Carron nel 1963 nella sede storica di San Zenone degli Ezzelini. La seconda generazione, con i fratelli Diego, Arianna, Paola, Marta e Barbara Carron, ha progressivamente ampliato il raggio d’azione, aprendo unità locali a Milano e Roma e una sede secondaria in Alto Adige dov’è operativa Carron Bau.
«L’andamento della gestione del 2019 è positivo, i volumi di attività ricalcano quelli dell’anno precedente mantenendo i livelli produttivi e la redditività» spiega il presidente Diego Carron. «L’attenzione crescente all’edilizia sostenibile è uno dei driver dello sviluppo, in un mercato in cui è riconosciuto sempre più il valore aggiunto delle costruzioni che rispettano gli standard di sostenibilità».
Tra gli esempi c’è proprio la nuova Cittadella della Salute trevigiana, primo ospedale d’Italia in fase di realizzazione secondo i parametri Leed, Leadership in energy and environmental design, che sarà ottenuta per il nuovo edificio che sorgerà accanto al Pronto Soccorso.
«La sostenibilità è un principio che ci guida sia dal punto di vista ambientale che sotto il profilo sociale» chiarisce il presidente Carron. «Tra i settori strategici c’è infatti quello delle residenze sanitarie per anziani, per rispondere alle esigenze del tessuto sociale e in particolare delle persone che vivono la terza età».
Dagli interventi di bioedilizia alle opere di risanamento conservativo, fino alle infrastrutture sociali, «il nostro impegno è orientato a rispondere alle richieste e ai nuovi trend del mercato che richiede sempre più interventi nel segno della sostenibilità» continua l’architetto Diego Carron. Il gruppo occupa 250 dipendenti con un indotto giornaliero di un migliaio di persone. Tra le innovazioni applicate da anni nei cantieri lo smart working, che consente alla squadra Carron di lavorare sempre e ovunque.
«Grazie alla digitalizzazione dei dati e alla piattaforma cloud per i nostre Area e Project Manager, ma anche per gli ASPP, Addetti al Servizio Prevenzione e Protezione e i Direttori dei lavori, è possibile accedere ai dati dei cantiere usando uno smartphone e l’App dedicata, con possibilità d’accesso diretto alle directory di commessa» spiega Carron. In cantiere la svolta è stata ancora più evidente, «con la possibilità per i nostri tecnici di avere tutto a portata di smartphone o tablet». Inoltre, negli ultimi grandi cantieri viene applicato il Bim, Building information modeling, la risposta del settore delle costruzioni alla diffusione delle information technologies, che consente di ottimizzare la gestione informativa del processo costruttivo.
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