Calenda: "Il rigassificatore a Trieste non è strategico". Fuori dall'agenda

Per il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda "il progetto del rigassificatore di Trieste non è un'opera strategica per il Paese, essendoci altri progetti già autorizzati che, se realizzati, potranno coprire le ulteriori necessità di capacità di rigassificazione. La realizzazione di questa infrastruttura esce dall'agenda del Governo".
Lo riferiscono la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani e il sindaco di Trieste Roberto Cosolini, che hanno incontrato oggi a Roma il titolare del dicastero, confermando quanto già emerso nella precedente riunione del 24 maggio.
Serracchiani e Cosolini - informa una nota della Regione Fvg - avevano chiesto un colloquio urgente con Calenda, dopo che dal ministero dell'Ambiente era stato emesso il decreto che considera ottemperate una serie di prescrizioni annesse al Decreto di compatibilità ambientale, emesso nel 2009, favorevole all'infrastruttura energetica.
"È una valutazione che premia l'impegno costante di quest'Amministrazione comunale" commenta il sindaco di Trieste, Roberto Cosolini. "Ho sostenuto in maniera lineare - aggiunge Cosolini - senza esitazioni o ripensamenti la contrarierà al rigassificatore, in coerenza con il mio programma di mandato, ribadito anche da un voto del Consiglio comunale. La progettualità del territorio, che oggi può puntare sul Porto nuovo e sul Porto vecchio, e direi anche la sensibilità della stragrande maggioranza della popolazione triestina di cui mi sono fatto interprete, trovano un riscontro autorevole nelle parole del ministro". Per Cosolini "la dichiarazione del ministro Calenda esalta un'azione lineare e coordinata a livello territoriale e contribuirà a sgombrare lo scacchiere economico-industriale triestino da un'incognita pesante - conclude - sotto il profilo dell'ambiente e dello sviluppo del porto".
“Quando la città e gli Enti territoriali sono uniti i risultati arrivano - aggiunge il commissario dell’APT, Zeno D’Agostino -. I cittadini possono essere soddisfatti. Non ci sarà alcun rigassificatore nel nostro golfo. Finalmente possiamo dire ai nostri investitori che non esiste più la spada di Damocle di un impianto incompatibile con i traffici del porto e le strategie di sviluppo della città. Su questo punto siamo sempre stati fermi, e l’abbiamo costantemente comunicato in tutti i tavoli istituzionali in sede romana insieme a Comune, Provincia e Regione. E il Governo in maniera responsabile ha recepito il nostro messaggio".
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