Bpvi, il Tribunale di Parma annulla acquisto azioni per "difetto di forma"

La nullità per difetto di forma di un acquisto di azioni di Banca Popolare di Vicenza per 31.293 euro dichiarato dal tribunale di Parma, che ha condannato l'Istituto a restituire al risparmiatore il capitale investito, maggiorato dagli interessi legali e dalle spese di lite, è «un precedente fondamentale in materia», soprattutto perché ottenuto solo quattro mesi dopo l'inizio del giudizio.
A definirlo così è l'avvocato Giovanni Franchi, il legale che ha tutelato il risparmiatore e che dà notizia dell'ordinanza del 3 maggio.
Il provvedimento del Tribunale «merita di essere ricordato - spiega l'avvocato - non solo perché è il secondo in tutt'Italia a riguardare azioni della Banca Popolare di Vicenza, una banca caduta in default», ma «la sua particolarità sta nel caso che, a differenza delle precedente sentenza arrivata dopo un lungo giudizio, è stato ottenuto con il procedimento abbreviato previsto dagli articoli 702 bis e seguenti del codice di procedura civile.
Si tratta, infatti, di una vera e propria vittoria lampo: il provvedimento del Tribunale è stato pronunciato solo quattro mesi dopo l'inizio del giudizio. Questo a dispetto di quanto si dice in genere sulla durata delle cause». Inoltre, è un precedente che «potrà essere utilizzato tanto per la tutelare i possessori di azioni Banca Popolare di Vicenza, quanto gli acquirenti di azioni di altre banche in crisi, quali Cassa di Risparmio di Ferrara, Carichieti, Banca Etruria e Veneto Banca».
La nullità sta nel fatto che il documento era stato sottoscritto solo dall'investitore e non dalla banca.
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