Banca Ifis, il piano Colombini utili a 147 milioni

«Il Veneto è orfano di banche di relazione dopo il fallimento delle due popolari. Le grandi banche nazionali sono un pò distratte rispetto alle necessità del mondo imprenditoriale del triveneto». È quanto sostiene l'amministratore delegato che punta a realizzare «un progetto di banca corporate»
Luciano Colombini, ad di Banca Ifis
Luciano Colombini, ad di Banca Ifis

MILANO. «Il Veneto è orfano di banche di relazione dopo il fallimento delle due popolari. Le grandi banche nazionali sono un pò distratte rispetto alle necessità del mondo imprenditoriale del triveneto». È quanto sostiene l'amministratore delegato di Banca Ifis, Luciano Colombini, che punta a realizzare «un progetto di banca corporate». «Una banca specializzata nel corporate che punti su assistenza e consulenza alle pmi credo sia una formula vincente e credo possa avere un effetto di trascinamento dei nostri business esistenti», afferma Colombini, durante la presentazione del piano industriale 2020-2022 agli analisti. L'istituto di credito veneto punta inoltre a «migliorare» la propria presenza nel mondo del factoring.

Il piano di Banca Ifis ha come obiettivo al 2022 un utile netto a 147 milioni di euro per migliorare ulteriormente la solidità patrimoniale, sostenere la crescita e garantire nel contempo un pagamento di un consistente dividendo agli azionisti con un Payout ratio del 40%-45% che, ai prezzi attuali di Borsa, corrisponde a un rendimento di oltre il 7%. Previsti inoltre circa 60 milioni di euro finalizzati a supportare la crescita organica (190 assunzioni) e la stabilità del business.

Il vicepresidente di Banca Ifis Ernesto Furstenberg Fassio
Il vicepresidente di Banca Ifis Ernesto Furstenberg Fassio

Inoltre in target una profittabilità di tutte le business unit, con un vantaggio competitivo maggiore negli Npl e nel Factoring, e una crescita totale dei ricavi a 602 milioni di euro. A guidare questo incremento acquisti per 8,5 miliardi di euro (valore nominale) di crediti non performing e un un incremento dei volumi per 1 miliardo di crediti verso la clientela nel segmento Commercial e Corporate Banking per effetto dell'innovazione digitale, del nuovo modello di copertura del mercato e della rinnovata strategia di comunicazione e marketing. Nei target il rote (rendimento del patrimonio netto tangibile) è in crescita all'8,9% mentre il Cet 1 è visto al 12% nel 2022 al di sopra dell'attuale soglia Srep dell'8,12%. I costi operativi sono indicati stabili grazie al monitoraggio e all'efficientamento, pur in presenza di significativi investimenti.

La Borsa ha accolto positivamente il piano facendo salire il titolo del +1,62%.

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