Autostrade per l'Italia congela gli aumenti e "chiama" Toninelli

Nessun aumento delle tariffe autostradali, esenzioni confermate per la città di Genova e sollecito al Governo per arrivare a "soluzioni condivise" entro settembre sul piano investimenti della spa. E Boccia (Confindustria) a Di Maio: "Serve più attenzione al linguaggio. Stiamo parlando di società quotate in borsa"

TREVISO - Nessun aumento delle tariffe autostradali, esenzioni confermate per la città di Genova e sollecito al Governo per arrivare a "soluzioni condivise" entro settembre sul piano investimenti di Autostrade per l'Italia.

Così la Spa risponde ufficialmente ad esponenti dell'esecutivo, in primis il vicepremier Di Maio, che giovedì aveva pesantemente attaccato la società, riverberando effetti peraltro anche sul titolo in borsa.

PEDAGGI: "Il Consiglio di Amministrazione di Autostrade per l’Italia ha deliberato di prolungare la sospensione degli adeguamenti tariffari già decisa lo scorso 1° gennaio 2019. Per effetto della decisione della Società i pedaggi sulla rete gestita da Autostrade per l’Italia non aumenteranno a partire dal 1° luglio, come era previsto, ma rimarranno invariati fino al 15 settembre 2019 - scrive la società in una nota -. La decisione è stata assunta con l’obbiettivo di favorire gli spostamenti degli italiani verso le mete di vacanza, che impegneranno nei mesi estivi la rete in concessione di Autostrade per l’Italia".

GENOVA: Il giorno in cui quel che resta del Ponte Morandi viene demolito, la Spa prosegue "confermando la massima attenzione e vicinanza alla comunità genovese, il CdA di Autostrade per l’Italia ha inoltre deciso di mantenere le esenzioni totali attualmente in vigore sulle principali tratte che interessano la città di Genova. Nelle rimanenti tratte liguri individuate, non ci sarà alcun aumento di pedaggio almeno fino alla fine dell’anno", ancora il comunicato dell'azienda.

"Autostrade per l’Italia - conclude la nota - ha comunicato al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti tale autonoma decisione, ricordando la necessità di giungere, entro la prima metà del mese di settembre 2019, a soluzioni condivise in relazione ai programmi d’investimento futuri e a quelli in corso da parte della Società (in primis la Gronda di Genova, il Passante di Bologna e altri importanti investimenti riguardanti l’ampliamento di tratte autostradali di accesso alle aree metropolitane)".

Intanto oggi l'inizio di giornata a Piazza Affari per Atlantia, la società che ha come azionista di riferimento la famiglia Benetton e che controlla, fra gli altri asset, Autostrade per l’Italia (Aspi) e Aeroporti di Roma, è stato complicato.

Il titolo a circa un’ora e mezza dall’apertura perde l’1,19% a fronte di un Ftse Mib in leggero rialzo, paga il nuovo scontro con la politica.

Ieri, infatti, il ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, ha attaccato la società definendola «decotta» e aggiungendo che un suo intervento nel dossier Alitalia farebbe perdere valore alla compagnia aerea.

Lo scontro fra Atlantia e la componente 5 Stelle del governo è nato lo scorso anno, dopo il crollo del ponte Morandi a Genova, su un tratto di autostrada in concessione ad Aspi.

«Se abbiamo detto a Genova che revocavamo le concessioni autostradali, il giorno in cui in maniera coerente lo faremo quell’azienda perderà valore in Borsa. Se li mettiamo dentro Alitalia, faranno perdere valore anche agli aerei», ha detto ieri Di Maio.

Nella replica il gruppo, che ha sottolineato come il procedimento sia ancora in corso e rimarcato che le parole di Di Maio perturbano l’andamento del titolo in Borsa e causano un danno reputazionale gravissimo.

«Serve più attenzione al linguaggio. Stiamo parlando di società quotate in borsa. Serve buonsenso e pragmatismo da parte di questo governo».

Lo ha ribadito a Brescia il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, commentando le dichiarazioni del vice premier Luigi Di Maio a proposito del caso Alitalia- Atlantia.

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