Asiago, l'altopiano dei sette Comuni rinasce grazie ai fondi europei

Il presidente Munari: "Investimenti per adeguare la quantità e la qualità dei servizi di istruzione, salute, mobilità e di promuovere progetti di sviluppo che valorizzino il patrimonio naturale e culturale di queste aree"
Edoardo Bus
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ASIAGO. Nel settembre 2012 fu avviata, dall’allora ministro per la Coesione territoriale Fabrizio Barca, la realizzazione di una Strategia nazionale per lo sviluppo delle “Aree interne” del nostro Paese, che diede vita al documento relativo alla Strategia nazionale delle aree interne, da cui deriva la programmazione della politica regionale “Metodi e obiettivi per un uso efficace dei fondi comunitari 2014-2020”, che ha riconosciuto che lo sviluppo dell’intero Paese dipende anche dallo sviluppo delle sue aree interne. Ebbene, la seconda area a livello nazionale e la prima in Veneto ad avere avuto accesso ai fondi ed al sostegno allora previsto è la cosiddetta “Spettabile Reggenza dei sette Comuni”, ovvero una Unione montana composta dai seguenti Comuni della provincia di Vicenza: Asiago, Lusiana Conco, Enego, Foza, Gallio, Roana, Rotzo.

Questa area di 473,5 chilometri quadrati per 21mila abitanti si trova a un'altitudine media di mille metri e corrisponde alla perfezione all’identikit che fa delle aree interne l’Agenzia per la coesione territoriale: “Territori fragili, distanti dai centri principali di offerta dei servizi essenziali e troppo spesso abbandonati a loro stessi, che però coprono complessivamente il 60% dell’intera superficie del territorio nazionale, il 52% dei Comuni ed il 22% della popolazione. L’Italia più “vera” ed anche più autentica, la cui esigenza primaria è quella di potervi ancora risiedere, oppure tornare”. Nordest Economia ha quindi chiesto al presidente di questa Unione Montana Veneta, Emanuele Munari, di illustrare i vantaggi che derivano da questa iniziativa nazionale.

“La strategia nazionale per lo sviluppo delle Aree interne ha il duplice obiettivo – spiega Munari - di adeguare la quantità e qualità dei servizi di istruzione, salute, mobilità e di promuovere progetti di sviluppo che valorizzino il patrimonio naturale e culturale di queste aree, puntando anche su filiere produttive locali. Noi abbiamo fatto investimenti mirati, per arrestare il calo demografico ed il flusso migratorio verso la pianura”.

Facciamo alcuni esempi concreti. “Sull’altopiano c’è una concentrazione di cento malghe che è rara a livello europeo. Abbiamo ottenuto di dotarle dei sottoservizi idrici e di adeguare le stalle degli allevatori alle norme igieniche imposte dall’Europa, anche per quanto riguarda la mungitura e la produzione del formaggio. Inoltre, abbiamo messo a norma gli istituti scolastici, introdotto dispositivi tecnologici (tablet, wifi, Lim…) per la digitalizzazione delle classi, allestito il nuovo laboratorio di Scienze, Chimica e Biologia ad Asiago. A breve – continua Munari – Inaugureremo il nuovo istituto alberghiero e, in ambito sanitario, forme di diagnostica con la telemedicina”.

Grazie all’intervento economico congiunto dello Stato e dell’Unione Europea a quest’area sono state destinate risorse per otto milioni di euro, che hanno mobilitato investimenti per altri due milioni da parte dei privati. “La Spettabile Reggenza nella sua storia settecentenaria (l’istituzione di questo organo di coordinamento del territorio risale al 1310, ndr) non ha mai visto arrivare tante risorse economiche – dice orgoglioso Munari – e le stiamo gestendo bene, grazie al lavoro gratuito di tanti amministratori, al loro entusiasmo ed alla loro competenza. Tanto che ci aspettiamo di poter accedere alla nuova tornata di finanziamenti “aree interne 2.0”, per cui potrebbero arrivare altri dieci milioni. Questo programma ci ha obbligato a lavorare insieme e ne è derivata una officina di idee, che ci impegnerà a lungo”.

Le aree interne a livello nazionale sono 72; ne fanno parte complessivamente 1077 comuni per circa 2.072.718 abitanti, centri lontani dai servizi essenziali – quali scuola, sanità e mobilità – e la marginalizzazione di tali aree assume quindi rilevanza “nazionale”. Qui, nella Spettabile Reggenza dei sette Comuni, i primi risultati si vedono, l’Unione è riuscita a scoraggiare lo spopolamento e il mercato immobiliare è rinato.

Ovviamente c’è spazio per nuovi progetti ed anche per i sogni. Tra i primi un esperimento di “mobilità dolce” per unire Rotzo a Roana, situate su una costa esposta al sole, collegando tra loro due plessi scolastici con una pista ciclopedonale, utilizzabile dai ragazzi per andare a scuola, ma in prospettiva anche dai turisti. Quanto ai sogni Molinari ne esprime uno: “Nel lontano 1956 fu smantellata la ferrovia che collegava la pianura ad Asiago; ci si muoveva con il trenino ribattezzato “la vacca mora”. Sarebbe bellissimo poter ripristinare questo collegamento. Se dotato di idonei parcheggi alla partenza ed all’arrivo rappresenterebbe un grande valore aggiunto sia per chi vive qui che per un turismo sostenibile”.

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