Ascopiave: nei 9 mesi mol a 30,5 mln (-6%), utile netto sale a 38 mln

TREVISO. Il cda di Ascopiave ha approvato i conti dei nove mesi che vedono un margine operativo lordo a 30,5 milioni (da 32,4 milioni nei primi nove mesi del 2018, con un calo del 6%), un risultato operativo in calo a 13 milioni (da 16,8 milioni) e un utile netto consolidato in crescita a 38,2 milioni (da 31,3 milioni nei primi nove mesi del 2018).
La posizione finanziaria netta è pari 193 milioni, in peggioramento rispetto al dato al 31 dicembre 2018 (117,5 milioni). L'aumento è determinato per 56,6 milioni dalla riclassificazione delle disponibilità finanziarie delle società destinate alla vendita. Il presidente di Ascopiave Nicola Cecconato ha definito i risultati come "molto positivi".
Il Presidente di Ascopiave, Nicola Cecconato, ha commentato: “I risultati conseguiti dal Gruppo nei primi nove mesi dell’esercizio sono molto positivi. A seguito della conclusione dell’accordo con Hera, che prevede la cessione di Amgas Blu ad Hera Comm e delle altre società di commercializzazione del Gruppo ad Estenergy, in applicazione del principio contabile internazionale IFRS 5, i risultati economici, gli attivi ed i passivi, del settore vendita di gas naturale ed energia elettrica sono stati esposti separatamente rispettivamente in un’unica riga del conto economico e dello stato patrimoniale.
I dati economici comparativi esposti a confronto sono stati riclassificati in coerenza con i dettami del principio. I risultati operativi, riferiti principalmente all’attività di distribuzione, risentono negativamente dell’introduzione della nuova normativa sugli obblighi di efficienza energetica e sulla determinazione del valore dei titoli dei certificati bianchi riconosciuti dalla regolazione. In questi primi nove mesi il Gruppo ha dovuto registrare delle perdite sull’attività di gestione degli obblighi di efficienza energetica, dal momento che i prezzi di mercato dei titoli si sono attestati al di sopra del cap riconosciuto dalla regolazione, mentre lo scorso anno, in vigenza della precedente regolazione, il Gruppo era riuscito a conseguire dei margini positivi. Si prevede che la variazione negativa registrata nei nove mesi dell’anno, pari a 4 milioni di Euro, si confermi nella stessa misura a fine esercizio. Al netto di questo effetto, i risultati operativi evidenziano un miglioramento, anche grazie all’ampliamento del perimetro di consolidamento a seguito dell’aggregazione, con effetto dal 1° luglio 2019, di Unigas Distribuzione.
I positivi risultati dell’attività di commercializzazione, in crescita di 9,6 milioni dopo le imposte, risentono dell’iscrizione di proventi di natura non ricorrente per oltre 8 milioni di euro ante imposte. Tali proventi sono legati alla rideterminazione del cosiddetto coefficiente K, come disposto da un provvedimento dell’Autorità assunto nel 2019, i cui effetti sono stati comunicati dalla Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali a luglio di quest’anno.”
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