«A Trieste l’immobiliare in ripresa con lo smart working»
Il mercato triestino sta attirando interesse fra gli investitori: «Nel 2023 le compravendite sono state 3.400»

Trieste, assieme a Milano, Bologna e Firenze è la città che nel 2023 ha messo a segno la crescita più significativa di prezzo degli immobili. Parola di Carlo Giordano, già Ceo e socio fondatore di Immobiliare.it e oggi board member della società. «L’elemento di discontinuità nel mercato è stato certamente il Covid - spiega Giordano -, infatti il 2020 ci ha riportato tutti a casa». Ecco che nel Belpaese si è così passati dalle 605mila compravendite del 2019 alle 784mila del 2022. «Gli italiani hanno scoperto che la casa è importante - sottolinea Giordano - dà protezione, è funzionale grazie allo smart working, riprendendo quindi quella centralità che nel tempo la mobilità le aveva tolto». Già nel 2023, però, si è passati da 784mila a 710 mila compravendite. Ciò a causa dei mutui che, com’è noto, hanno subito l’aumento dei tassi, penalizzando i più giovani.
«Per esempio a Trieste la rata del mutuo per un trilocale negli ultimi due anni in un quartiere non centrale costa 200 euro in più al mese, questo perché il valore immobiliare di Trieste si è rivalutato di un +39% con un tasso del mutuo che è passato dal 1,5% al 4%, rendendo difficile ai più giovani impegnarsi nell’acquisto della nuova casa». Questi alcuni numeri che riguardano il capoluogo regionale: Trieste nel 2022 ha registrato il suo picco in termini di compravendite (3.764) nel corso dell’anno, cifra che nel 2023 è scesa a 3.400. «Allo stesso tempo però - evidenzia Giordano - fa impressione quanto il numero di compravendite è cresciuto tra il 2019 (3.200) e i 3.764 del 2023».
Un altro esempio: un immobile comprato a Opicina prima del Covid a 150mila euro adesso ne vale 200mila, «ciò significa - fa notare il board manager di immobiliare.it - che chi ha comprato quell’immobile con il tasso fisso ha centrato l’obiettivo». Trieste quindi ha buoni numeri e può continuare a fare bene, perché «rispetto al resto d’Italia ha delle buone condizioni di ricchezza del territorio, una nuova attrattività e una popolazione giovane alta». Ad essere attratti dall’acquistare case in città ci sono anche gli stranieri. «Che per Trieste sono di qualità alta - specifica Giordano -, altro motivo che mi fa prevedere che nel 2024 la città in termini di compravendite può fare ancora meglio dell’anno scorso». Ma il mercato italiano cosa dice a riguardo? «Che rispetto al 2023 non ci sono variabili che possano peggiorare la situazione: alle guerre il mercato si è purtroppo abituato, i tassi nel corso dell’anno inizieranno a scendere e con essi l’accesso al credito. In sostanza - questa la sua conclusione - il Covid ci ha riportato nelle case, dove adesso non ci si va più solo per dormire, bensì le quattro mura ora sono tornate un punto di riferimento, tanto che è tornata ad essere alta la percentuale degli italiani che vorrebbe lasciare ai propri figli la casa (il 70%). Insomma, non c’è motivo perché perda valore».
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