La matematica senza competizione che piace alle ragazze

Promys Italia è un programma di studio intensivo, organizzato dall’Università di Padova, ideato per aiutare studenti di scuola superiore, talentuosi e motivati ad esplorare in profondità il mondo della matematica

Rocco Currado
Alcune studentesse, nel cortile nuovo del palazzo del Bo, a Padova
Alcune studentesse, nel cortile nuovo del palazzo del Bo, a Padova

Sono sei ragazze, sono «molto molto competenti», e sono state selezionate - insieme a 12 ragazzi, tra circa 150 candidati - per partecipare a Promys (Program in Mathematics for Young Scientists) Italia, la scuola estiva organizzata dall'Università di Padova per giovani studentesse e studenti delle scuole superiori che hanno voglia di scoprire l’altra faccia di una materia considerata dai più poco attrattiva.

Nessuna gara, nessun punteggio, nessuna pressione a chi arriva primo. «In questo campo c'è la cultura del genio, del talento, che disprezza gli altri» evidenzia Adrian Iovita, referente scientifico del progetto «i maschi tendono a mostrarsi sempre molto sicuri di sé, mentre noi scoraggiamo la competizione, l'arroganza: vogliamo solo che gli studenti arrivino qui con un certo livello e alla fine ne escono arricchiti».

Al centro di questo programma internazionale – nato alla Boston University oltre quarant’anni fa e oggi attivo anche a Oxford, in India e, unica sede italiana, a Padova – c’è l’idea che la matematica si costruisce con il ragionamento e la curiosità, non con la memorizzazione di regole.

«Spesso la matematica fa paura e non piace perché è presentata come prodotto finito, in un linguaggio astratto e poco accessibile» sostiene Iovita. Qui invece l'intento è tutt'altro. Stimolare curiosità, allenare il pensiero critico e offrire uno spazio in cui il ragionamento conta più della risposta esatta.

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Si tratta infatti di un programma di studio intensivo, ideato per aiutare studenti di scuola superiore, talentuosi e motivati ad esplorare in profondità il mondo della matematica, affiancati da una comunità di coetanei, tutor e ricercatori che trasformeranno l’approccio scolastico ai numeri in pensiero creativo. Sei settimane che diventano un'opportunità umana e culturale, capace di aprire orizzonti e creare connessioni profonde tra menti brillanti.

Il progetto arriva a Padova grazie alla collaborazione tra il dipartimento di Matematica, la Scuola Galileiana di studi superiori, sponsor privati e fondi del Pnrr.

«È diverso dagli altri programmi estivi, che sono informativi, insegnano trucchi e metodi per risolvere determinati problemi» illustra Iovita, «noi proponiamo ai ragazzi ogni giorno 15 problemi, in un cammino che a piccoli passi li porti a scoprire la legge di reciprocità quadratica di Gauss. Costruiscono da sé il sapere, è un momento emozionante perché il risultato diventa loro».

Inoltre, ogni giorno c'è un corso di teoria di numeri in cui, spiega Iovita, «non diamo indicazioni o soluzioni ma li aiutiamo a usare il linguaggio per formalizzare, sistemare quello che hanno scoperto sperimentalmente. Un corso molto interattivo. I ragazzi imparano a formulare idee matematiche, dimostrare affermazioni».

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