Donne al volante? Sì, e per fortuna: perché guidano meglio e fanno meno incidenti
Uno studio smonta il luogo comune secondo cui le donne sarebbero meno abili alla guida: causano meno incidenti, ricevono meno multe e sono più prudenti degli uomini


“Donna al volante, pericolo costante”, quante volte l'abbiamo sentito dire e quante volte – i maschi - lo hanno detto o pensato. Una frase pronunciata con leggerezza, magari soffocando una risatina.
Ma resta lì, scolpito nell’immaginario collettivo come una verità mai dimostrata. E se fosse il contrario? Cioè, se i dati, le ricerche sul tema dimostrassero in realtà che è tutto completamente diverso?
Il Vias Institute – autorevole centro belga di ricerca sulla sicurezza stradale – ha pubblicato uno studio dettagliato che racconta tutt’altra storia: le donne europee, Italia compresa, quando guidano, sono più prudenti, più attente, meno inclini al rischio e – soprattutto – causano meno incidenti gravi rispetto agli uomini.
Le donne sono coinvolte in meno incidenti gravi
Secondo i dati raccolti le donne sono coinvolte meno spesso degli uomini negli incidenti stradali. Quando accade, hanno con minore frequenza la responsabilità del sinistro e il tasso di mortalità associato ai loro incidenti è circa la metà rispetto a quello degli uomini.
I numeri raccolti tra il 2011 e il 2016 lo confermano: solo il 26% degli incidenti è stato causato da conducenti donne, contro un ben più significativo 74% imputabile agli uomini.
E se questo non fosse abbastanza per mettere in discussione certi stereotipi ormai logori, c'è di più. Analizzando sanzioni e comportamenti pericolosi alla guida, emerge che due automobilisti su tre che ricevono una multa sono uomini. Il rischio che siano loro a mettersi al volante dopo aver bevuto è quattro volte superiore rispetto alle donne.
Ma il dato forse più rivelatore arriva direttamente dalle compagnie assicurative: le donne sono considerate clienti più sicure e meno propense a causare incidenti. Non a caso, in Italia, gli uomini provocano in media il 15% in più di sinistri stradali.
E allora perché si pensa il contrario?
Il motivo è semplice: gli uomini guidano di più, è vero. Ma guidano anche più aggressivamente, con più leggerezza e maggiore propensione all'infrazione. E questo cambia tutto.
Lo stesso studio ha analizzato in dettaglio i comportamenti a rischio. L’alcool: gli uomini guidano quattro volte più spesso in stato d’ebbrezza. Solo l’1% delle donne controllate risultava positiva, contro il 4% degli uomini. Dopo un incidente con feriti, l’11% degli uomini era sotto effetto di alcol, contro appena il 5% delle donne.

La cintura di sicurezza: la indossa il 93,5% delle donne, contro il 90,4% degli uomini. La differenza è ancora più netta sui sedili posteriori, dove molti uomini sembrano dimenticarsene.
L’uso del cellulare alla guida: anche qui, gli uomini sono meno prudenti. Il 3,6% usa lo smartphone mentre guida, contro il 2,4% delle donne.
Sulle autostrade, il divario è ancora maggiore: 3,7% contro 1,6%. La velocità: gli uomini ammettono più spesso di superare i limiti. Il 54% crede che i propri amici approvino la velocità elevata. Per le donne, questo valore sale solo al 63%: significa che le donne sentono più responsabilità sociale nel rispettare le regole.
Chi finisce in tribunale? Di solito, lui
Anche sul fronte delle sanzioni stradali, il genere gioca un ruolo non da poco. Secondo i dati di Vias, il 63% delle multe immediate viene comminato a uomini. E la tendenza non si ferma qui: nei tribunali, il 76% delle condanne per reati legati al traffico riguarda proprio loro.
Non si tratta di una guerra tra uomini e donne, ma di una sostanziale differenza nei comportamenti alla guida. Questo sì è il vero nodo.
In generale, le donne tendono a essere più prudenti: valutano meglio i rischi, si assumono le proprie responsabilità e mostrano maggiore rispetto per gli altri sulla strada. Gli uomini, al contrario, sono più inclini a trasgredire, a minimizzare il pericolo e – in certi casi – a giustificare atteggiamenti pericolosi.
Un cambio di marcia culturale è necessario
Scrivendo sulla barra di ricerca Google “Donne al volante”, tre semplicissime parole, la prima url che il motore di ricerca propone all’utente è un video YouTube, 3 minuti di puro “divertimento”, intitolato “Donne al volante: parcheggi e incidenti divertenti”.
Ecco, posto il fatto che non c’è nulla di divertente nel vedere automobilisti procurare incidenti e magari finire all’ospedale, questo video e questa indicizzazione, altro non fanno che ricordarci che c’è ancora molta strada per iniziare a demolire il prisma dei stereotipi sul tema: denso e solido di cultura popolare e maschilismo. Che noia.
I dati esposti sopra, non stanno a significare che le donne siano infallibili, o che gli uomini siano tutti irresponsabili, ma sicuramente rappresentano un'autorevole panoramica sullo stato dell'arte e quantomeno, possono aiutarci a guardarci tutti allo specchio e riflettere sul tema della sicurezza stradale in generale e sugli stereotipi che ognuno di noi si porta dentro. Dati che dovrebbero bastare a farci riflettere anche su certi giudizi affrettati, certe frasi fatte che servono solo a perpetuare un luogo comune vecchio e infondato - ora lo sappiamo.
Se vogliamo davvero strade più sicure, dobbiamo iniziare a guardare ai comportamenti, non al sesso. E se dobbiamo affidarci ai dati, allora possiamo dirlo con chiarezza: "Donna al volante, sicurezza costante." Altro che pericolo.
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