Addio telefonate moleste dei call center, manca poco: ecco come agiranno i nuovi filtri Agcom
Due gli step previsti dall’autorità garante delle comunicazioni Si comincia il 19 agosto con le limitazioni per il fisso

Quante volte, magari nel bel mezzo di una riunione importante, abbiamo risposto al telefono pensando si trattasse di una chiamata urgente proveniente dall’Italia e ci siamo trovati a dialogare con una voce metallica che proponeva servizi e offerte di vario tipo? Succede ogni giorno, a tutti.
Ma dal 19 agosto le chiamate moleste subiranno una battuta d’arresto per effetto dell’installazione dei nuovi filtri di rete imposta, agli operatori telefonici, dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom).
La lotta al telemarketing inizierà dopo Ferragosto e si articolerà in due fasi: quella che prenderà il via il 19 agosto prevede il blocco delle chiamate dall’estero in entrata da finti numeri fissi, mentre quella che scatterà il 19 novembre, arginerà le chiamate sempre in arrivo dall’estero da finti numeri di telefonia mobile. I filtri consentiranno agli operatori di controllare in tempo reale se la chiamata arriva da un numero falso.
La lotta allo spoofing
Al momento non è possibile dire con certezza se tutto questo basterà ad evitare a ciascuno di noi di finire nelle maglie dello spoofing, il fenomeno che sfrutta la manipolazione del numero chiamante per raggirare l’utente e i controlli, quello che è certo è che si tratta di un passo molto atteso dall’utenza.

I cittadini non ne possono più di essere contattati telefonicamente da call center piuttosto che da insistenti addetti pronti a promettere qualsiasi cosa. Contratti per la fornitura di energia a metà prezzo, impianti fotovoltaici o prodotti a prezzi stracciati, spesso regolamentati da clausole capestro. È una giungla dove è difficile orientarsi e dove la truffa è dietro l’angolo. L’unico modo per evitarla è negare la risposta ai numeri non presenti in rubrica.
Un accorgimento, questo, che però non tutti possono permettersi di seguire, da qui l’urgenza di un intervento esterno.
I filtri di rete
L’obbligo di installare sulla rete telefonica i filtri di rete è stato imposto dall’Agcom con un’apposita delibera pubblicata lo scorso 19 maggio, per contrastare un fenomeno diventato da tempo intollerabile. L’Autorità concede agli operatori telefonici tre e sei mesi di tempo per intervenire: si tratta di una risposta tecnica messa a punto dall’Authority dopo aver affrontato il tema con gli operatori e le associazioni dei consumatori che non ce la fanno a rispondere a tutte le segnalazioni. Se l'obiettivo è fermare le chiamate in arrivo dai Paesi dove non è previsto alcun controllo, uno dei modi per raggiungerlo è dare la possibilità agli operatori di verificare in tempo reale l’autenticità del numero. E questo è stato fatto.
Cosa cambia
Prevedendo il vaglio a monte, gli operatori saranno in grado di intercettare le chiamate con apparente prefisso fisso italiano provenienti dall’estero che inducono i cittadini a rispondere pensando di parlare con una utenza nazionale. Tutto questo, come già detto, avverrà a partire dal prossimo 19 agosto. Tre mesi più tardi, invece, un analogo intervento tecnico colpirà i numeri di cellulare falsi. Questa è un’operazione più complessa perché un numero mobile italiano potrebbe appartenere effettivamente a un utente italiano che si trova in roaming all’estero. Da qui la necessità di verificare l’esistenza del numero nel data base ministeriale di casa nostra.
Cosa deve fare il cittadino
Il cittadino non deve fare nulla per far parte del sistema e mettersi al riparo dalle telefonate moleste. Non deve scaricare app e neppure modificare le impostazioni sui propri apparecchi. Deve solo mantenere alta la guardia se continua a ricevere telefonate sospette. Questo perché non è assolutamente certo che l’installazione dei filtri di rete riesca a bloccare il fenomeno visto che le chiamate commerciali legali, nazionali ed estere, avranno ancora campo libero. L’Agcom ha orientato le attenzioni solo verso le reti internazionali che operano con false identità per salvaguardare la rete legittima di telemarketing che, secondo i dati più recenti, conta oltre 80 mila lavoratori e genera un indotto di circa 2 miliardi di Prodotto interno lordo (Pil).
Le altre insidie
Va subito chiarito che i filtri di rete antispam non saranno sufficienti per evitare tutte le insidie provenienti dalla rete telefonica nazionale e internazionale. Permane infatti la possibilità di falsificare il numero chiamando dall’Italia. Allo stesso modo, restano fuori controllo pure le chiamate con un vero numero internazionale. Il dato positivo è che i filtri antispam ridaranno credibilità anche agli altri strumenti introdotti finora che non hanno portato ai risultati sperati.
Gli altri strumenti
Nonostante le stime parlino di almeno 30 milioni di numeri iscritti al registro delle opposizioni e di un buon livello di interesse nei confronti del Codice di condotta del telemarketing, entrambi gli strumenti sono risultati insufficienti. Questo perché, solo un intervento tecnico può bloccare le chiamate in arrivo da numeri falsi: le norme vigenti obbligano l’operatore telefonico italiano a veicolare la chiamata sempre e comunque.
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