Il mistero legato alla fine di Alex Marangon: delitto o tragedia?


Aveva lasciato il borsone a terra nella sua cameretta, ancora da disfare, perché tanto lo avrebbe fatto dopo appena due giorni. «Mamma, metto a posto io quando torno» aveva detto prima di partire in macchina da Marcon, in provincia di Venezia, verso Vidor, nel Trevigiano. Era venerdì 28 giugno 2024 e Alex Marangon era tornato apposta da Caldaro in Alto Adige, dove stava lavorando come barman, per partecipare a un rito sciamanico di tre giorni che si sarebbe tenuto all’abbazia di Santa Bona di Vidor, un ex complesso benedettino a strapiombo sul fiume Piave. Da quel ritiro, però, non è più tornato. Alex è morto nella notte tra sabato 29 e domenica 30 giugno 2024 a soli venticinque anni. Il suo corpo è stato trovato tre giorni dopo, il 2 luglio, a pochi chilometri di distanza dall’abbazia, arenato su un isolotto del Piave. Ad oggi la sua morte non ha ancora una spiegazione, né un colpevole. Sempre che si sia trattato di un delitto, beninteso. "Il vuoto attorno ad Alex" ce lo racconta qui Lorenza Raffaello, che firma l'episodio contenuto nel secondo volume sui Cold Case della collana "True Crime a Nordest". Trovate i cinque volumi in edicola a 8,90 euro l'uno. Info: truecrime@grupponem.it

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