Cold case: il sicario "perfetto" che ha ucciso Emanuele Simonetto

Emanuele Simonetto è il capofabbrica. Il primo ad arrivare, l’ultimo ad andarsene la sera. Finisce il turno alle 18, ma si ferma sempre mezz’ora in più per controllare che sia tutto in ordine. E' responsabile della verniciatura del Gruppo Homes a Pieve di Soligo, nel Trevigiano: marchio storico, terra di mobilieri. Il 7 febbraio 2012 Simonetto chiude come sempre la porta del capannone e sale in auto. Il killer sbuca dal nulla, se lo trova davanti: un colpo secco lo colpisce alla spalla e non lo uccide. Lui esce dall’auto e corre in direzione dell’azienda, vuole rifugiarsi all’interno, ma il sicario è più veloce. Esplode un secondo colpo che lo centra al petto, Simonetto muore nel piazzale della fabbrica. “Il sicario perfetto” è il titolo di questa storia, raccontata da Andrea De Polo nel volume “Cold Case - Seconda parte” della collana True Crime a Nordest, edicola dal gruppo editoriale NEM. La trovate in edicola, con i nostri giornali. Ciascun volume costa 8,90 euro

Riproduzione riservata © il Nord Est