Corruzione: le nuove frontiere della Statistica sociale sono in grado di prevederla
I modelli di ricerca più all’avanguardia al centro della Summer school in programma a Gorizia - Capitale europea della Cultura. Per gli statistici sociali la settimana divulgativa è iniziata a Trieste Next e chiude giovedì con un altro incontro aperto alla cittadinanza

Le nuove frontiere della Statistica sociale protagoniste da Trieste Next a Gorizia.
Sabato il festival della ricerca scientifica ha ospitato “Dati e algoritmi: cosa sappiamo davvero?”, con Domenico De Stefano, docente di Statistica sociale all’Università di Trieste, impegnato a spiegare al pubblico gli algoritmi prodotti dall’Ia, il ruolo della Statistica e gli effetti che queste tecnologie producono sulla società e sulla vita dei cittadini, come ad esempio nella diffusione della fake news». A moderare l’incontro Amin Gino Fabbrucci Barbagli, dottorando in Data Science e Intelligenza Artificiale all’ateneo giuliano.

La Summer school in Statistica sociale a Gorizia – Capitale europea della Cultura
Da lunedì 29 settembre a Gorizia si svolge invece la quinta edizione della Summer school in Statistica sociale, i cui nuovi modelli di ricerca sono perfino in grado di prevedere i fenomeni di corruzione che tanto ammalorano il nostro Paese.
Le Università di Trieste e Perugia sono in prima linea su questo fronte di ricerca, grazie all’apporto che la Statistica sociale offre per svelare questi fenomeni nella crescente complessità del mondo contemporaneo.
Così, quest’anno, i Dipartimenti di Scienze politiche e sociali a Trieste e di Scienze Politiche a Perugia hanno eletto la Capitale europea della Cultura come sede ideale per la quinta edizione della scuola. Dal 2021 viene organizzata annualmente in Italia, con l’obiettivo di progredire nella ricerca favorendo, a questo pro, il fondamentale scambio tra gli studenti.
A parteciparvi saranno una trentina fra dottorandi, assegnisti di ricerca e studenti universitari in Statistica sociale. Provengono da Italia, Slovenia e Croazia e sono stati appositamente selezionati da una giuria di docenti di Trieste e Perugia. A Palazzo dei Tre Portoni (ex sede della Provincia), i ricercatori apprenderanno gli strumenti metodologici considerati più all’avanguardia.
I nuovi modelli della Statistica sociale per prevedere la corruzione
«Questa scuola nasce dall’idea di utilizzare gli strumenti statistici per individuare proprio i fenomeni corruttivi che possono generarsi in ambito pubblico», spiega l’organizzatore della scuola, il docente triestino Domenico De Stefano, coordinatore dei Corsi di laurea in Scienze politiche e dell’amministrazione e in Scienze del governo e politiche pubbliche. Al suo fianco, Michela Gnaldi, prof. di Statistica sociale al Dipartimento di Scienze politiche dell’Università di Perugia.
I due atenei lavorano nello stesso ambito di ricerca, ma su due filoni distinti. In estrema sintesi, potremmo dire che il Dipartimento di Scienze politiche giuliano si occupa di analisi delle reti sociali, quello perugino di “modelli a variabili latenti”.
L’Università di Trieste

De Stefano spiega così il lavoro che gli statistici sociali conducono a Trieste nell’ambito di Lhubnet, laboratorio universitario “di analisi statistica di dati di reti sociali” appena costituito all’interno del Dipartimento di Scienze politiche e sociali: «I dati sociali sono per loro natura complessi. Sono il risultato dell’interazione tra i diversi enti che costituiscono un sistema che evolve nel tempo. I modelli statistici che utilizziamo permettono di leggerli per prevedere un fenomeno».
«Vale anche per la corruzione, fenomeno complesso e multidimensionale, perché coinvolge diversi settori, attori e livelli di gravità. Il nostro filone di ricerca permette di analizzare le reti, la relazioni tra le parti che entrano in gioco per esempio nel sistema degli appalti, portando alla luce casi in cui un gruppo di aziende ed enti appaltanti si trova ad andare troppo spesso a braccetto».
L’Università di Perugia
La prof. Gnaldi ci parla del lavoro condotto dagli statistici a Perugia: «La corruzione ha la caratteristica principale di essere latente: non può essere osservata direttamente, perché chi la pratica ha interesse a nasconderla e spesso non ci sono vittime dirette pronte a denunciare. Questo crea una vasta zona d’ombra, che rende la corruzione molto più difficile da rilevare rispetto ad altri reati».

«Per misurarla – continua - si ricorre a indicatori indiretti, ossia a segnali d’allarme osservabili che permettono di stimare il rischio di corruzione. Poiché la corruzione si manifesta attraverso comportamenti, fatti e circostanze diversi per natura, tipologia ed entità, questi indicatori sono correlati in categorie di rischio legate, ad esempio, all’eccesso di potere discrezionale, alla scarsa competitività o a inefficienze burocratiche, terreno fertile per pratiche illecite».
Ecco che la Summer school in programma a Gorizia viene dedicata, da una parte, ai modelli di «network analysis, che possono rivelare reti collusive di attori coinvolti in pratiche corruttive» e, dall’altra, ad approfondire «i modelli statistici “a classi latenti”, che consentono di identificare gruppi di attori corrotti tenendo conto della natura latente e multidimensionale del rischio di corruzione».
I dati statistici per la governance di un territorio: l’incontro pubblico
L’iniziativa, patrocinata, oltre che dai Dipartimenti di Trieste e Perugia, anche dalle Università di Padova e Siena, dalla Società italiana di Statistica, dalla Regione Friuli Venezia Giulia e dal Comune di Gorizia, chiude giovedì 2 ottobre con un incontro, aperto alla cittadinanza, dalle 9 alle 18 sempre nell’ex sede della Provincia di Gorizia.
Spiega De Stefano: «Parleremo sempre dei dati statistici ma facendo riferimento al loro utilizzo nella governance a livello locale. Illustreremo ad esempio i nuovi indicatori di benessere in un territorio anche circoscritto come quello di un comune».
La Statistica a Gorizia oltre la Capitale della Cultura: un appuntamento annuale
«I dati statistici sono fondamentali - gli fa eco Maurizio Negro, assessore ai servizi statistici del Comune di Gorizia -. Senza questi dati un’amministrazione comunale non potrebbe organizzare i propri servizi basilari, pensiamo a scuola, sanità e welfare».
Secondo Negro, l’evento dedicato alla Statistica troverà continuità a Gorizia anche dopo l’anno della Cultura: «Grazie anche al contributo del nostro operatore comunale, Roberto Samer, che è vicepresidente nazionale degli uffici statistici nazionali dell’Istat, l’idea è di rendere annuale l’appuntamento dedicato da quest’anno alla Statistica».
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