Croazia, resta l’Istria la regione che traina il successo del turismo

In nove mesi arrivi saliti del 37%, ma insuperati i livelli dell’annata record del 2019. Rovigno sempre al top
Andrea Marsanich

FIUME È andata bene, anzi benissimo: ma non sono stati raggiunti - come pure a un certo punto si era pensato - i risultati dell’anno dei record, il 2019, divenuto punto di riferimento per il turismo croato prima che il Covid-19 facesse crollare tutte le statistiche.

In base ai dati del sistema eVisitor, diffusi dal ministero croato del Turismo, nei primi nove mesi di questo 2022 la Croazia ha registrato 17 milioni e 200 mila arrivi e 99,7 milioni di pernottamenti. Il paragone con lo stesso periodo di tre anni fa ha evidenziato un calo dell’8% sulle presenze, mentre quello dei soggiorni è stato contenuto al -3%. In riferimento invece al 2021, c’è stato un aumento del 37% sugli arrivi e del 24% sui pernottamenti. Come noto però, la pandemia aveva inciso profondamente e negativamente sull'andamento turistico anche l'anno scorso, risultato comunque superiore per numeri rispetto alla stagione terribile del 2020.

Tornando al periodo gennaio – settembre 2022, dei pernottamenti complessivi ben 88,2 milioni hanno riguardato i turisti con passaporto straniero, e dunque 11,5 milioni sono da ascrivere al turismo interno.

L'Istria al solito non ha deluso le aspettative, confermandosi la regina del comparto ricettivo nazionale. La regione con Pisino capoluogo ha registrato 28 milioni e mezzo di soggiorni, imponendosi per distacco sulle altre contee adriatiche. Quella Spalatina ha raggiunto la quota di 18,6 milioni di soggiorni, il Quarnero e Gorski kotar ha centrato la terza posizione con 17 milioni e mezzo, precedendo le regioni di Zara (14,5 milioni), Raguseo – narentana (7,4) e Sebenzana (6,5).

Quale capitale del turismo istriano e anche dell’intera Croazia si è confermata ancora una volta Rovigno, che con quattro milioni di pernottamenti ha superato, e non di poco, Ragusa - Dubrovnik, ferma a 3,4 milioni. La Top five delle località più gettonate comprende Parenzo e Medolino, rispettivamente a quota 3,3 e 2,9 milioni. Spalato si è invece attestata a quota 2,8 milioni, cifra davvero importante per la principale città della Dalmazia, da decenni non più località di transito verso le isole ma luogo in cui fermarsi per visitare monumenti e palazzi.

Quanto alle nazionalità di provenienza dei turisti che hanno pernottato in Croazia, al primo posto si confermano i tedeschi con 24 milioni. Subito dopo gli sloveni, con 9,7 milioni di soggiorni. A seguire gli austriaci (con 7,7 milioni) e poi i polacchi (6,5 milioni), i cechi (5,9 milioni) e gli italiani, con 4 milioni di pernottamenti.

C’è una città che ha superato i risultati del 2019, ed è Fiume. Nei primi nove mesi, il capoluogo quarnerino ha ospitato 152 mila villeggianti, il 7% in più rispetto al 2019, con 487 mila pernottamenti, cifra anch’essa in aumento.

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