Tre generazioni di eccellenza casearia italiana: il caseificio Tomasoni festeggia 70 anni di attività

Breda di Piave (TV), maggio 2025
Il Caseificio Tomasoni di Breda di Piave celebra i suoi primi 70 anni di attività.
Una storia fatta di impegno, determinazione, passione e amore per il territorio, iniziata agli albori degli Anni Cinquanta quando un giovanissimo Primo Tomasoni lascia la sua terra d'origine nel bresciano per prestare servizio di leva in provincia di Treviso.
E qui, attratto dalle numerose opportunità offerte dalla Marca e affascinato dai suoi suggestivi paesaggi, decide di stabilirsi in pianta stabile e costruire la sua fortuna: dopo aver fatto esperienza presso una latteria turnaria locale, nel 1955 rileva l'antica latteria a Campagne di Breda di Piave e dà vita all'azienda che ancora oggi porta il suo nome.
Nel 1966 inaugura un nuovo stabilimento produttivo, seguito dall'apertura di ulteriori impianti agli inizi degli Anni Novanta, epoca alla quale risale peraltro anche il primo significativo passaggio generazionale, con i figli Moreno, Paola e Nicoletta che prendono in mano le redini del caseificio assumendosi il compito di traghettarlo nel Terzo Millennio.

Attraverso politiche di gestione oculate, basate sui solidi principi della tradizione paterna, ma anche su una salda volontà di aprirsi alle nuove tendenze di mercato, i tre fratelli imprimono un deciso sigillo e pongono le basi per il processo di evoluzione che perdura ancora adesso.
Oggi infatti, con oltre 50 dipendenti, l’azienda è un punto di riferimento importante nel panorama lattiero-caseario veneto e italiano, anche grazie al recente ingresso della “terza generazione”, rappresentata dalle due figlie di Moreno: Eva e Laura. Nel 2024 le sorelle Tomasoni acquisiscono formalmente le quote societarie delle zie, completando così quel percorso di successione accuratamente pianificato che attualmente le vede alla guida dell'impresa di famiglia, proprio insieme al padre.
Del resto il Caseificio Tomasoni continua a guardare avanti e si appresta a tagliare il traguardo dei 18 milioni di euro di fatturato con un incremento del volume d’affari di oltre il 60% solo negli ultimi quattro anni e l’apice della crescita coinciso con l’immediato post Covid, tra il 2022 e il 2023. Merito di numerosi fattori: dal grandissimo lavoro di squadra, ad alcune coraggiose scelte di investimento, dal riassetto dell’area commerciale, alla volontà dei vertici di implementare la propria presenza con clienti e dipendenti, dalla scelta di puntare soprattutto sulle risorse interne, alla capacità di modificare all’occorrenza l’asset produttivo, differenziando l’offerta con prodotti sempre nuovi e in linea con l’evoluzione delle richieste della clientela: non più solo formaggi freschi come la celeberrima “Crema del Piave”, il Pannarello, la Robiola, lo Stracchino di Bufala ecc, ma anche la linea di spalmabili, i caprini, i formaggi light e quelli senza lattosio.
«La filosofia che da sempre contraddistingue il nostro lavoro – spiega Eva Tomasoni, Amministratore Delegato del Caseificio Tomasoni - è improntata alla massima attenzione verso le esigenze dei consumatori e al pieno rispetto delle materie prime, scelte con cura tra le migliori proposte del territorio: una produzione e una filiera che si possono quasi definire a chilometro zero, caratterizzate da scrupolosi controlli e da una particolare sensibilità verso la riduzione degli sprechi.
Negli ultimi anni abbiamo scelto di aprirci ai nuovi scenari di mercato senza però rinunciare a quell’artigianalità che costituisce da sempre il nostro marchio di fabbrica, e con gli occhi puntati alle sfide che ci riserverà il futuro, in primis quella della sostenibilità. Perché l’obiettivo è continuare a crescere nel pieno rispetto dei valori che hanno accompagnato fino a qui la nostra storia».
Visita il sito: tomasoniformaggi.it
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