Green economy, Carinzia in pole position per la transizione ecologica in Europa
La realizzazione di un nuovo modello di economia circolare è l’unica via d’uscita per salvaguardare concretamente il pianeta. Un esempio virtuoso da seguire arriva dal land più meridionale d’Austria, dove eco-imprenditorialità e sviluppo sostenibile sono solide realtà

Lo sviluppo di un sistema economico non più incentrato soltanto sul profitto, ma basato anche sulla sostenibilità rappresenta un passaggio fondamentale per l’attuazione della transizione verde, indispensabile per contrastare il fenomeno del riscaldamento globale e lo sfruttamento eccessivo delle risorse naturali che stanno mettendo a repentaglio la sopravvivenza del pianeta. Un’economia circolare davvero funzionante richiede strategie a lungo termine e azioni mirate a tutti i livelli della catena del valore: dalla progettazione alla produzione, fino ad arrivare a coinvolgere i consumatori.
In quest’ottica l’Unione Europea ha elaborato il Green Deal, un piano per trasformare le politiche degli Stati membri in materia di clima, energia, industria, agricoltura, trasporti, fiscalità e ricerca, in modo da raggiungere l’obiettivo della carbon neutrality entro il 2050 e garantire la crescita economica nel pieno rispetto dell’ambiente e dell’inclusione sociale.

Un vero e proprio modello di riferimento arriva dalla Carinzia, dove l’eco-imprenditorialità non è una tendenza passeggera, bensì una realtà solida e già affermata, al punto da rendere il land austriaco un terreno ideale per startupper e investitori che desiderano sviluppare e mettere in pratica le proprie idee per il futuro in un ambiente innovativo e sostenibile. In Carinzia la transizione verde è agevolata dalla presenza di associazioni nate appositamente per aiutare le aziende, fornendo consulenza specializzata e creando network virtuosi.
È il caso di Energieforum Kärnten, attiva da 10 anni e capace di offrire sostegno alle imprese su tematiche quali il bilancio ambientale, la neutralità carbonica, i report sulla sostenibilità o le quote di materiale riciclato nella produzione. “Il nostro principale obiettivo - spiega il direttore Berndt Triebel - è creare una diffusa consapevolezza che permetta di gestire nel modo più rispettoso possibile le risorse naturali. Accompagniamo oltre 400 aziende nel loro iter verso una maggiore sostenibilità, le sottoponiamo ad audit ed eventualmente le premiamo con i sigilli di qualità”.
Durante tale percorso non mancano domande e dubbi da parte degli imprenditori. Il Green Deal, del resto, contiene oltre 60 norme da rispettare che impongono un approccio olistico e una capacità di muoversi in anticipo. Per questo l’associazione mette i suoi esperti a disposizione dei soci, garantendo supporto continuo e inserendo le aziende all’interno di network dove confronto, condivisione e scambio di idee e conoscenze sono strumenti utili a trovare soluzioni, soprattutto in relazione a un processo nuovo come quello della transizione verde.
Il network del land più meridionale d’Austria funziona già in modo eccellente, dato che qui si sono stabiliti molti player attivi nel campo della sostenibilità, che rendono la regione sempre più adeguata alle sfide del futuro. Assieme alla Stiria, infatti, la Carinzia sostiene la "Green Tech Valley", uno degli hotspot tecnologici più importanti del mondo, dove oltre 250 aziende, animate da spirito pionieristico, portano avanti congiuntamente soluzioni per l’economia circolare e la tutela del clima.

Numerose sono le imprese operanti nel settore delle rinnovabili: lo sviluppo di tecnologie alternative e la grande disponibilità di risorse naturali consentono alla Carinzia di generare il 100% della propria elettricità da fonti rinnovabili. Un quarto dei campi destinati alla coltivazione agricola è biologico e in nessun altro luogo la carne viene prodotta con un'impronta di carbonio inferiore a quella della regione austriaca.
Proseguendo sulla strada tracciata in questi anni, dunque, non è difficile immaginare che nel land più meridionale d’Austria la neutralità carbonica sarà effettivamente raggiunta entro il 2025, con largo anticipo rispetto all’obiettivo del 2050 fissato dall’Unione Europea. Un’ulteriore dimostrazione di come la Carinzia rappresenti un esempio virtuoso al quale ispirarsi per concorrere alla svolta ecologica necessaria a preservare il pianeta.
La Carinzia può rappresentare dunque un luogo ideale per lo sviluppo commerciale di diverse aziende; per incentivare questo percorso sono nati uffici e agenzie specializzate che offrono servizi completi e gratuiti di assistenza agli investimenti e agli insediamenti aziendali. Tra questi, BABEG è il primo punto di contatto ufficiale in Carinzia per le aziende straniere interessate ad insediarsi nella regione o ad avviare progetti di espansione nel sud dell'Austria.
Nell’ambito del servizio dedicato agli investitori internazionali, denominato “Internationales Investoren Service”, rientrano consulenza di base, assistenza nella ricerca di una sede idonea, contatto con gli enti erogativi (locali & nazionali), accesso alle rete di contatti professionali, networking con i centri di ricerca e sviluppo, identificazione di potenziali partner e fornitori, assistenza nella ricerca del personale e anche tutto il supporto necessario per l’avvio della società.
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