Zagabria,mezzo milione a megaconcerto idolo nazionalista croato

Messaggi all'Europa, nel pubblico simboli nazisti e ustascia

(ANSA) - ZAGABRIA, 05 LUG - Sarebbero 504 mila gli spettatori al grande concerto di Marko Perković Thompson, cantante folk-rock e idolo della destra nazionalista croata, in corso stasera all'ippodromo di Zagabria. Se confermato questo numero, diffuso dagli organizzatori e non verificato da fonti indipendenti, si tratterebbe del record storico per un concerto a pagamento, toccato fino ad oggi a Vasco Rossi con il concerto nel Parco Enzo Ferrari nel 2017 a Modena a cui assistettero 225 mila persone. L'evento è ad ogni modo il più grande nella storia della Croazia con anche una forte carica politica. Messa in chiaro dal primo momento quando il cantante, prima del primo brano, ha voluto aprire il concerto con un messaggio "all'Europa che, se vuole diventare di nuovo forte, deve ritornare alle sue radici cristiane". Poco dopo Marko Perković Thompson ha fatto riferimento ai crimini del regime jugoslavo del maresciallo Josip Broz Tito commessi contro il popolo croato, affermando che furono mezzo milione i croati uccisi nel 1945 dai comunisti e dai partigiani antifascisti. "Noi oggi in questo luogo siamo tanti quanti erano quelli periti nel 1945", ha affermato Thompson, seppur tutte le stime dei ricercatori indichino che si potrebbe trattare di circa cinquantamila persone. Il concerto, che durerà fino alla mezzanotte, procede per ora senza incidenti. Durante la prima pausa il pubblico ha ricevuto la benedizione da un sacerdote mentre sul cielo veniva formata da una schiera di droni l'effigie della Madonna e una enorme croce. All'evento sono presenti molte personalità della vita pubblica croata vicine alle destre, una decina di ministri del governo conservatore del premier Andrej Plenković, il presidente del Parlamento Gordan Jandroković, e l'ex primo ministro conservatore sloveno Janez Janša. Oggi, tra le decine di migliaia di persone che sono affluite a Zagabria, in molti portavano magliette con simboli e invocazioni risalenti al periodo nazista e al regime degli ustascia croati, che governarono il Paese dal 1941 al 1945. La polizia ha fatto sapere che per ragioni di ordine pubblico non interverrà sul posto, ma eventualmente sporgerà denunce per apologia del fascismo o istigazione all'odio in base al materiale raccolto con telecamere predisposte in tutta la città e nella zona del concerto. (ANSA).

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