Sarkozy martedì in carcere, il figlio chiama alla mobilitazione

(ANSA) - BRUXELLES, 19 OTT - Diventerà il primo ex presidente nella storia della Repubblica francese - e il primo ex capo di Stato dell'Ue - a dormire in cella. Nicolas Sarkozy varcherà martedì le porte del carcere parigino della Santé, dove inizierà a scontare la pena di cinque anni inflitta per il processo libico. Una condanna che l'ex inquilino dell'Eliseo continua a definire "un errore giudiziario". "Non ho paura della prigione. Terrò la testa alta, anche davanti alle porte della Santé", ha dichiarato in un'intervista a La Tribune Dimanche, assicurando che affronterà la detenzione "con dignità". I suoi avvocati, nel frattempo, sono pronti a chiedere la sospensione della pena in attesa dell'appello. Il figlio Louis ha chiamato a raccolta i sostenitori del padre: "Martedì mattina, venite a esprimere il vostro sostegno davanti alla nostra casa", ha scritto su X il più giovane degli eredi Sarkozy, invitando a una manifestazione di solidarietà. Nelle stesse ore, l'ex presidente francese sarà molto probabilmente rinchiuso in una delle quindici celle di isolamento del penitenziario parigino: uno spazio di nove metri quadrati, sorvegliato giorno e notte, per evitare ogni contatto con gli altri detenuti. La misura servirebbe a garantire la sicurezza e a prevenire fughe di immagini o video, in un carcere dove l'uso dei cellulari è diffuso nonostante i divieti. L'ex capo di Stato disporrà di un'ora d'aria al giorno, da solo, e potrà accedere su turnazione alla piccola palestra e alla biblioteca dell'istituto. Il 25 settembre i giudici francesi hanno disposto l'immediata incarcerazione di Sarkozy per associazione a delinquere, senza attendere l'appello previsto prima dell'estate. Nelle motivazioni si parla di "gravità eccezionale dei fatti": l'ex presidente avrebbe consentito ai suoi collaboratori Brice Hortefeux e Claude Guéant di avviare contatti con Tripoli per finanziare la campagna del 2007 con fondi dell'allora regime di Muammar Gheddafi. Pur senza prove di "versamenti diretti", la corte ha rilevato "movimenti finanziari riconducibili alla Libia". (ANSA).
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