L'IA non potrà sostituire il lavoro umano nel terziario

Nuova indagine di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza

(ANSA) - MILANO, 01 NOV - L'intelligenza artificiale non sostituirà il lavoro umano nel terziario. Lo ritiene il 59% degli imprenditori che hanno partecipato all' indagine d'aggiornamento di Confcommercio Milano Lodi, Monza e Brianza su un campione di oltre mille persone: 569 imprese e 437 privati. Secondo i dati raccolti dall'Ufficio Studi dell'organizzazione imprenditoriale, l'intelligenza artificiale va maggiormente regolamentata (91%), dev'essere supervisionata dall'uomo (90%) e la mancanza di competenze può essere un ostacolo alla sua introduzione (87%), che invece migliora l'efficienza e la produttività delle imprese (82%). Il 55% delle imprese si dice 'abbastanza o molto informata' sul tema e la stessa percentuale afferma di essere "ottimista" sulla sua espansione. Per il 59% degli imprenditori che hanno risposto al questionario l'intelligenza artificiale è 'complementare all'attività del personale, affiancando e supportando il lavoro umano'. L'8% dei titolari di impresa reputa l'Intelligenza artificiale 'sostitutiva dell'attività del personale', con la riduzione o eliminazione di mansioni e il 33% reputa che abbia entrambe queste caratteristiche. Poi ci sono gli assistenti virtuali dell'Intelligenza artificiale, tra cui ChatGpt, Gemini, Claude e Copilot, che risultano essere tra gli strumenti più usati dagli imprenditori per informarsi (26%) dopo quotidiani online e tv (entrambi al 42%) e i social network (36%). Secondo il segretario generale dell'organizzazione Marco Barbieri l'Ia generativa è "un'opportunità senza precedenti, ma con rischi molto elevati". "Proprio per questo - commenta - la stragrande maggioranza delle imprese del terziario del nostro territorio chiede più controllo e una maggiore regolamentazione a livello nazionale ed europeo". (ANSA).

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