Jafar Panahi acclamato dai suoi sostenitori al ritorno a Teheran

(ANSA) - ROMA, 26 MAG - Il regista iraniano Jafar Panahi, reduce dalla vittoria della Palma d'Oro al Festival di Cannes con il film Un Simple Accident, è stato acclamato dai suoi sostenitori al ritorno a Teheran, come mostrano alcuni filmati pubblicati sui social. Dopo anni di divieto di uscita dall'Iran, periodi trascorsi in prigione o a girare film clandestinamente, Panahi ha partecipato di persona al festival. Nonostante alcuni fan temessero ripercussioni per il regista al ritorno in Iran, è arrivato senza problemi nelle prime ore di oggi all'aeroporto internazionale principale di Teheran, intitolato all'ayatollah Ruhollah Khomeini. "È arrivato a Teheran stamattina presto" ed "è tornato a casa", ha dichiarato all'agenzia France Presse il produttore cinematografico francese Philippe Martin, citando il suo entourage. "Ha persino saputo di aver ottenuto un visto per partecipare a un festival a Sydney tra circa dieci giorni", ha aggiunto. Mentre scendeva dalla scala mobile dal controllo passaporti al ritiro bagagli - riferisce l'Afp - si è sentito gridare "Donna. Vita. Libertà!", lo slogan del movimento di protesta del 2022-2023 che ha scosso le autorità iraniane. All'uscita, Panahi è stato accolto da una dozzina di sostenitori, come mostra il video pubblicato su Instagram dal regista iraniano Mehdi Naderi e trasmesso da Iran International Channel, canale con sede all'estero. Sorridente, il regista è stato acclamato, applaudito, abbracciato e gli sono stati offerti dei fiori. "Sangue fresco nelle vene del cinema indipendente iraniano", ha scritto Naderi. La calorosa accoglienza in aeroporto contrasta con la tiepida reazione dei media statali e dei funzionari governativi alla prima Palma d'Oro per un regista iraniano dai tempi di Il Sapore della Ciliegia del defunto Abbas Kiarostami nel 1997. Sebbene evocato da alcuni media, tra cui l'agenzia di stampa Irna, il trionfo di Panahi ha ricevuto solo scarsa copertura nel Paese e ha anche scatenato una controversia diplomatica con la Francia. Il ministro degli Esteri francese Jean-Noël Barrot ha definito la sua vittoria "un gesto di resistenza contro l'oppressione del regime iraniano" in un post su X, spingendo Teheran a convocare l'incaricato d'affari francese per protestare contro i commenti "offensivi". "Non sono un esperto d'arte, ma crediamo che gli eventi artistici e l'arte in generale non debbano essere strumentalizzati per perseguire obiettivi politici", ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri Esmaeil Baqaei. Un Simple Accident ha una forte connotazione politica e mostra cinque iraniani che affrontano un uomo che ritengono li abbia torturati in prigione, una storia ispirata alla prigionia di Panahi. Dopo aver vinto il premio, Panahi ha lanciato un appello per la libertà in Iran: "Mettiamo da parte tutti i problemi, tutte le differenze. Ciò che conta di più ora è il nostro Paese e la sua libertà". (ANSA).
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