Fine vita, Libera 'fate presto,i miei tempi diversi da politica'

'Ogni giorno in più per me è sofferenza, tortura e umiliazione'

(ANSA) - FIRENZE, 28 LUG - "I miei tempi non sono quelli della politica. I parlamentari hanno rinviato la discussione sul fine vita a settembre, come se la mia malattia potesse prendersi una pausa estiva. I miei tempi non sono neanche quelli della giustizia. I giudici chiedono altra documentazione" e "approfondimenti. Ma ogni giorno in più, per me, è sofferenza", "tortura", "umiliazione". Vi chiedo una sola cosa: fate presto". Così, attraverso l'associazione Coscioni, Libera, la donna toscana di 55 anni, malata di sclerosi multipla, che ha avuto accesso al suicidio assistito ma essendo paralizzata ha chiesto di essere aiutata da un medico a morire: non può autosomministrarsi il farmaco letale. Il suo caso è finito davanti alla Consulta che, con sentenza deposita venerdì scorso, ha dichiarato inammissibile il quesito sollevato dal tribunale di Firenze sulla legittimità costituzionale del reato di eutanasia per difetto di motivazione circa la reperibilità dei dispositivi di autosomministrazione, senza entrare nel merito della questione. (ANSA).

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