Dazi: Monti, Ue passiva e pavida, atteggiamento ributtante

(ANSA) - ROMA, 15 LUG - "Sono sconcertato dalla passività e dalla pavidità delle autorità sia europee sia italiane. Alcuni insistono ancora che vada trovata assolutamente una soluzione negoziale. Qui secondo me mostra la corda la politica per quello che è diventata oggi: c'è un misto di considerazioni forse relative a quelli che sono gli interessi ritenuti per il paese, ma ci sono moltissime altre considerazioni che non fanno parte dell'interesse generale per i Paesi i cui capi decidono così. Ad esempio: per avere una vicinanza al mio partito politico e una protezione in alto loco è bene che io abbia sempre rapporti buoni con Trump o a me capo di Governo o di Stato fa piacere che ogni tanto Trump accetti di fare una partita a golf con me, quindi devo tenere buoni rapporti con lui. È un aspetto del degrado che la politica ha assunto in generale e che qui sta diventando particolarmente ributtante". Lo ha detto Mario Monti, senatore a vita ed ex Presidente del Consiglio ospite a 24 Mattino su Radio 24. "Premesso che trovo impresentabile l'atteggiamento di sottomissione agli Stati Uniti che viene da molte parti dell'Europa e anche da alcune parti della Commissione Europea - ha quindi aggiunto Monti -, penso che occorrerebbe fare una distinzione: vogliamo non essere accusati da Trump che ha già messo le mani avanti nella sua gentilissima lettera di contromisure sul suo terreno che è quello dei dazi? Per ora asteniamoci da quello, però quello che a me personalmente fa specie è che negli ultimi mesi l'Unione Europea ha preso diverse misure esplicitamente e di proposito a vantaggio delle imprese americane per ingraziarsi il presidente Trump. Vogliamo o no rimuovere quelle misure che oggi risultano un regalo costoso per noi e sdegnosamente respinto da lui? Forse giuridicamente ora sarà difficile smontare questa eccezione americana, però forse si troveranno i modi. Togliamo di mezzo queste gentili concessioni che abbiamo fatto ingenuamente ed erroneamente". (ANSA).
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